Anagrafe degli eletti, accolto il nostro emendamento che chiede la pubblicazione delle cariche ricoperte: mai più un caso Monferino-Indesit
Questa mattina in Commissione Bilancio è stata licenziata la proposta di legge sull’anagrafe degli eletti. Un passo decisivo verso l’istituzione in tempi brevi di un provvedimento che garantirebbe trasparenza al Consiglio regionale del Piemonte.
Si tratta di una proposta di legge che su molti aspetti riprende il testo che proponemmo ad inizio legislatura. Questa assemblea legislativa avrebbe dovuto muoversi subito per l’approvazione di questo strumento facendo propri i provvedimenti che presentammo nel giugno del 2010. Oggi diventa ancora più importante l’approvazione dell’Anagrafe degli eletti perché è una risposta concreta al terremoto che in questi mesi ha scosso la politica italiana. Leggi Tutto
Finalmente l’anagrafe degli eletti. Reticenza incomprensibile per la pubblicazione degli incarichi ricoperti
Oggi il tavolo di concertazione ha finalmente licenziato un testo per la proposta di legge sull’anagrafe degli eletti. Nella proposta comune sono stati accolti molti elementi del nostro testo che abbiamo presentato ad inizio legislatura.
Siamo meravigliati invece dal fatto che non abbia trovato un’ampia condivisione la pubblicazione per ogni consigliere e assessore regionale degli “eventuali incarichi esterni, con indicazione, per ciascun incarico, della tipologia, della durata e del relativo compenso”.
Non capiamo infatti perché chi ricopre un ruolo pubblico debba avere resistenze sul rendere noti i propri incarichi, sia per il principio della trasparenza che per il fatto che alcuni ruoli potrebbero presentare conflitti di interesse in relazione ad atti da assumere. Ricordiamo ad esempio la partecipazione dell’assessore Monferino al consiglio di amministrazione dell’Indesit. Leggi Tutto
Riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese: urgente fermare lo smantellamento dell’Ospedale Valdese di Torino
Oggi l’assessore Monferino ha presentato quello che ha definito un primo passo di avvicinamento della rete ospedaliera alla revisione che verrà realizzata. Il decreto Balduzzi ha stabilito solo delle linee guida, e perciò rimane valida l’impostazione data inizialmente dal governo regionale.
Il testo sarà oggetto di approssimazioni successive, poiché attualmente risulta fortemente squilibrato, tra la provincia di Torino e le altre, apparentemente sembrerebbero salvaguardate dai tagli più pesanti. Leggi Tutto
Con il regolamento Balduzzi in Piemonte 2355 posti letto in meno. La salute dei cittadini non è uno spreco
Nella commissione sanità di oggi l’assessore Monferino ci ha illustrato quale sarebbe l’applicazione del regolamento Balduzzi alla rete ospedaliera piemontese. Un disastro.
I numeri sono tragici: sarebbero eliminati 2355 posti letto e 294 strutture organizzative con e senza posti letto.
La rete ospedaliera dovrebbe essere profondamente rivista con un declassamento della quasi totalità dei presidi ospedalieri piemontesi, a partire dalle eccellenze Sant’Anna, Regina Margherita, CTO e San Luigi non più DEA di secondo livello, non avendo almeno 70mila passaggi al pronto soccorso all’anno.
E non dovrebbero essere più strutture ospedaliere Pinerolo, Ivrea, Giaveno, Susa, Venaria, Ciriè, Lanzo, Chieri, Cuorgnè e Carmagnola nella provincia di Torino, e così nelle altre province. Leggi Tutto
Inaccettabile la CIG al CSI-Piemonte prima di un piano industriale. Giordano ci riferirà in Commissione Bilancio dopo domani, come da noi richiesto
Con poche righe formali e asettiche questa mattina il Presidente del CSI-Piemonte, Roberto Moriondo, ha annunciato ai sindacati la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per 200 lavoratori: “Vi informiamo che a causa della riduzione di ordini siamo costretti ad operare una contrazione della nostra attività produttiva e conseguentemente a richiedere l’intervento della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria” – ha scritto.
Dal 7 gennaio 2013 al 6 aprile 2013 duecento lavoratori del CSI-Piemonte saranno per tredici settimane in cassa integrazione a zero ore. Nessuno potrà vietare di rinnovare successivamente il provvedimento. La motivazione sarebbe circoscritta ad una “riduzione di ordini”, per la serie rompo il vaso e poi lo butto. Leggi Tutto