
Che il 25 aprile sia un momento di unione attorno ai valori della Resistenza
Se oggi l’Italia è una Repubblica democratica, lo dobbiamo agli uomini e alle donne che hanno combattuto per la libertà. Lo dobbiamo ai partigiani e alle partigiane. Mi vengono in mente nomi come Teresa Noce, Ada Gobetti, che, dopo essere entrate a far parte delle Brigate Internazionali, hanno anche partecipato alla Costituente. Erano tempi più duri e difficili di questi e malgrado tutto, o forse proprio perché spinte dalla necessità, queste persone hanno trovato il modo per lavorare e combattere insieme.
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Calma e gesso! Bene le analisi, ma senza perdere la testa. Io credo ancora nel progetto originale di SEL
Calma e gesso! È normale che dopo un appuntamento elettorale importante come quello che abbiamo vissuto poco più di una settimana fa ci sia fermento all’interno del partito. Ognuno legge i risultati elettorali in base alla propria esperienza personale, ma nessuno può permettersi di perdere la testa compromettendo un progetto importante come il nostro.
Io credo ancora fortemente in SEL e sono convinta che debba rimanere all’interno del centrosinistra, altrimenti non mi sarei candidata in una coalizione che ha come obiettivo prioritario risolvere i problemi del Piemonte. Sinistra Ecologia Libertà nasce per essere una forza progressista e riformista, di sinistra e di governo: non credo che sia cambiata la nostra missione.
Sono però anche convinta che all’interno di un partito esistano luoghi naturali dentro i quali elaborare linee politiche e assumere decisioni. Il Congresso è uno di questi luoghi ed è in questo contesto che deve evolversi eventualmente una discussione che modifichi la nostra missione. Non mi sono mai piaciuti e non mi piaceranno mai i dibattiti solamente mediatici.

SEL è una garanzia di tenuta a sinistra per la coalizione: lo dice anche Enrico Costa

In Piemonte come in Europa ci si confronti sui programmi
Anche l’Espresso titola sulle elezioni europee: “Renzi contro Grillo, lo scontro finale” e dipinge il quadro di una campagna elettorale fantasma, in cui nulla e nessuno si muove e la competizione si limita a uno scontro a due (con Berlusconi a fare da terzo incomodo), una prova generale della tenuta del governo. Noi, che con fatica e pochissimi mezzi stiamo facendo campagna elettorale per L’Altra Europa con Tsipras, non possiamo accettare la semplificazione e il provincialismo con cui le maggiori forze politiche e i maggiori canali di informazione stanno interpretando e rappresentando le elezioni europee. La posta in gioco non è la legittimazione di Renzi né la sua delegittimazione. Il 25 si vota per un Parlamento europeo che possa per la prima volta influenzare la Commissione sulla scelta del suo Presidente e della sua composizione. Noi crediamo in questo voto, perché pensiamo non sia rimandabile il momento della costruzione di un’Europa politica, che inverta la rotta dell’austerità e della contrazione dei diritti. Noi non abbiamo scelto Tsipras per aderire a un modello personalistico e muscolare di confronto politico, ma perché lo indichiamo come candidato Presidente alla Commissione Europea e portavoce del programma – esteso e articolato – de L’Altra Europa, per aprire le lontane e astratte istituzioni europee alla politica, alla partecipazione, alla cittadinanza, renderle democratiche e sottrarle all’egemonia conservatrice, farne luoghi accessibili e utilizzabili per scelte diverse: di inclusione, di estensione dei diritti. Di sinistra. Vorremmo che si parlasse di questo.
E vorremmo che anche in Piemonte la competizione elettorale fosse vissuta come un confronto sui programmi, che è il piano sul quale Sinistra Ecologia Libertà ha lavorato, convinta che vi possa essere una dialettica costruttiva all’interno di una coalizione che ha il compito di restituire al Piemonte ciò che ha perso, in termini di occasioni di sviluppo, posti di lavoro, servizi, diritti. C’è bisogno di una sinistra che provi a determinare le azioni di governo. Non votata all’opposizione o a stare fuori dalle istituzioni.
