
CSI-PIEMONTE. FERMIAMO LE MANOVRE PRIVATIZZATRICI DELLA GIUNTA REGIONALE. IL PROSSIMO CONSIGLIO AVRÀ INVECE IL COMPITO DI RILANCIARE IL CONSORZIO
Tutti dovremmo avere a cuore i beni comuni che ha in seno la nostra Regione: il CSI-Piemonte è uno di questi.
Nell’accordo di intesa sottoscritto fra gli enti consorziati si parla di “valorizzazione degli asset aziendali”. Credo che ciò non si possa tradurre nella svendita di un patrimonio regionale e senza alcun impegno preciso sulla “conservazione dei livelli occupazionali”. Più volte ci ha provato l’attuale Giunta.
L’ultima parola invece deve spettare al Consiglio che verrà eletto il 25 maggio. Altrimenti si configurerebbe una manovra inopportuna e illegittima, fatta da una Giunta e da un Consiglio di Amministrazione che ormai sono al termine della loro fallimentare esperienza.
La futura amministrazione avrà in mano una risorsa che non potrà fare altro che valorizzare con tutte le positive ricadute sul territorio. Un piano coordinato di informatizzazione delle Aziende Sanitarie consentirà il rilancio del Consorzio.
Evitiamo invece di svendere un bene pubblico, per non danneggiare anche le imprese piemontesi. Un CSI che coinvolga i fornitori locali per la Sanità è una risorsa strategica per il pubblico e per il privato: bisogna innescare un processo virtuoso che abbia le potenzialità per modernizzare e rilanciare il nostro territorio.
Noi non vogliamo che il consorzio rimanga quello che è oggi, noi vogliamo un CSI pubblico che diventi un fattore propulsivo per un nuovo Piemonte.
CSI, autorizzato un bando in vista della riorganizzazione mai approvata in Consiglio regionale
A firma di Davide Eugenio Zappalà, il Presidente del CSI-Piemonte, è stata bandita il 26 marzo del 2014 una procedura di selezione per il conferimento di un incarico professionale di consulenza legale esterna al consorzio partecipato della Regione Piemonte.
Nell’avviso pubblicato sul sito del CSI-Piemonte si legge che il consorzio “ha la necessità di acquisire un supporto consulenziale di natura legale ad hoc, volto ad assicurare un supporto giuridico legale specialistico al processo di riorganizzazione della Struttura avviato nel febbraio del 2014”. Tra le altre cose l’oggetto dell’affidamento riguarderebbe: lo sviluppo dell’attuale modello di funzionamento e/o del modello di organizzazione del consorzio, ovvero supporto nella valutazione della definizione di un nuovo modello di funzionamento e/o di organizzazione; esternalizzazione di specifiche attività, anche eventualmente mediante scorporo di rami d’azienda, operazioni di partenariato pubblico-privato, ovvero affitto o cessione di ramo d’azienda. Leggi Tutto
Incontro Ghiglia-Fassino su CSI-Piemonte, qualsiasi atto per privatizzare il consorzio oggi sarebbe illegittimo dal punto di vista formale e politico
Apprendiamo da fonti giornalistiche che nei giorni scorsi si sarebbe tenuto un incontro tra l’assessore regionale Agostino Ghiglia e il sindaco di Torino Piero Fassino: tema di discussione la privatizzazione del CSI-Piemonte.
Pur non avendo avuto fino a questo momento alcun riscontro ufficiale crediamo che se questa notizia fosse confermata aprirebbe un fronte di discussione perché siamo convinti che sia a dir poco discutibile il fatto che un assessore della Giunta Cota possa procedere in un’operazione del genere dato il fatto che attualmente sarebbe legittimato solamente a compiere atti urgenti e indifferibili. Privatizzare il CSI-Piemonte non è un atto urgente e indifferibile. Leggi Tutto
Il nostro ostruzionismo in commissione sul disegno di legge sul Csi-Piemonte porta a casa una pausa di riflessione da parte della maggioranza
Oggi l’assessore regionale Ghiglia sul CSI-Piemonte prima ha mostrato i muscoli, minacciando il richiamo in aula del ddl sul Csl-Piemonte, puntando sul contingentamento dei tempi.
Poi, forse temendo un confronto pubblico, ha rimandato ad una riunione straordinaria dei capigruppo di decidere il da farsi.
Dunque, nessuno spiraglio di luce sul fronte CSI-Piemonte: l’assessore Ghiglia, invece di aprire un vero e proprio dialogo con chi si sta opponendo alla delibera sul CSI-Piemonte, chiedendo un preliminare piano industriale, tenta l’ennesima prova di forza. Si dice rammaricato. Anche noi lo siamo, perché se qualcuno vuole il bene del CSI sono coloro che lo vogliono pubblico e che in questi anni hanno lottato perché avesse finalmente il ruolo che gli compete nelle politiche regionali. L’informatizzazione del sistema sanitario è una competenza che da sempre chiediamo per il consorzio. Leggi Tutto
Continua il nostro ostruzionismo sul disegno di legge sul Csi-Piemonte. Nessun processo sommario sul disservizio stipendi della Città della Salute
Continua l’esame in Commissione Bilancio del disegno di legge di riorganizzazione del Csi-Piemonte, con l’illustrazione degli emendamenti presentati dai gruppi delle opposizioni.
Abbiamo trovato del tutto insoddisfacenti le comunicazioni, attese da parecchie settimane, dell’assessore alla sanità Cavallera rispetto all’informatizzazione sanitaria e al ruolo di regia che potrebbe finalmente svolgere il Csi-Piemonte.
Nessuna dichiarazione precisa: il consorzio potrebbe facilitare il processo di omogeneizzazione del sistema informativo sanitario, a patto che si “stabilizzi”. Non abbiamo compreso che cosa si intenda per stabilizzazione, né sono state fornite date di riferimento, o stime puntuali sui possibili risparmi, eliminando quelli che sono stati definiti “troppi canali di dispersione” da parte delle singole Asl, senza una regia della Regione. Leggi Tutto