Altro che cambiamento culturale. Da Cota il quaderno delle buone intenzioni finora disattese
Oggi apprendiamo che l’azione di governo di Roberto Cota si è basata e si baserà su: “avere reale corrispondenza tra entrate ed uscite, dare servizi ai cittadini, dismettere le partecipazioni e non elargire contributi a pioggia.”
Siamo ad una banalità disarmante, una sorta di quaderno delle buone intenzioni, finora disattese.
Ad eccezione della questione più complessa che è quella delle partecipazioni, le altre tre regole sono semplicemente quelle di un buon governo, che ci stupisce debbano essere ribadite, quando ormai si è giunti a metà mandato. Forse non sono state applicate finora? La risposta è per noi positiva, se abbiamo denunciato nei mesi passati problemi di bilancio e tagli ai servizi essenziali. Leggi Tutto
Fiat: Anche in questo caso la montagna ha partorito un topolino. Incentivi ed ammortizzatori non sono politiche industriali
Come diciamo in altre situazioni, anche in questo, il commento all’incontro del governo con Sergio Marchionne e John Elkan è quello della montagna che ha partorito un topolino.
Possiamo rilevare da parte dell’esecutivo finalmente un’assunzione di responsabilità: finora alle dichiarazioni non era seguita alcuna azione concreta. Ora vi è stato il vertice e l’impegno del Ministero per lo Sviluppo all’apertura di un tavolo con l’azienda centrato sull’export. Un po’poco ma meglio di nulla.
L’azienda, dal canto suo, probabilmente non incalzata dallo stesso governo, ha fornito generiche rassicurazioni sulla non chiusura degli stabilimenti. Niente di più. Leggi Tutto
Un’altra figuraccia della Regione sulla caccia! L’assessore restituisca le deleghe
Apprendiamo che il Tar ha accolto il ricorso delle associazioni ambientaliste e ha sospeso il calendario venatorio della Regione Piemonte.
Non possiamo che essere soddisfatti che si sia intervenuti ad evidenziare una situazione anomala, un vuoto legislativo, determinati dall’abrogazione della legge regionale sulla caccia, volta ad evitare la celebrazione del referendum. Leggi Tutto
Vendesi CSC Italia. Allarme per altri 300 lavoratori piemontesi dell’Ict. Question time al rientro del Consiglio Regionale
Un nuovo fronte di crisi aziendale si apre nel nostro Paese ed in Piemonte. CSC Italia, azienda leader nel mercato globale delle fornitura di soluzioni e servizi informatici innovativi, ha deciso di cedere il ramo italiano della società. Attenzione, non stiamo parlando di un ramo secco, ma di un gruppo che solamente sul mercato italiano ha registrato un fatturato complessivo di 81.173 milioni di euro impiegando ben 1.080 lavoratori tra dirigenti, quadri ed impiegati. Non solo perché solamente l’anno scorso le agevolazioni fiscali di cui ha potuto godere l’azienda hanno portato a benefici complessivi per ben 100 milioni di dollari.
In Piemonte l’azienda impiega 300 lavoratori a Torino e offre principalmente i propri servizi ad Intesa Sanpaolo, Reale Mutua, Toro, Fiat e Allianz. Non si può sottovalutare una crisi aziendale di tale portata lasciando nell’incertezza questi cittadini piemontesi. La Regione deve essere parte attiva in una eventuale trattativa di cessione. Leggi Tutto