Emergenza carceri, in Piemonte alto tasso di sovraffollamento e il Consiglio regionale si ostina a non voler nominare il Garante dei detenuti
I dati che sono stati diffusi dalla UilPa in merito al sovraffollamento delle carceri in Piemonte non possono di certo lasciarci indifferenti. Sono quasi 700 i detenuti in più che sono rinchiusi negli istituti di detenzioni piemontese, registrando così il 18% di sovraffollamento. La situazione più critica è a Torino dove sono 351 i detenuti in più rispetto alla capienza massima.
Questi numeri sono la fotografia perfetta per raccontare lo stato di degrado nel quale sono costretti a vivere i detenuti piemontesi. Condizioni che possono essere alla base dei drammi che portano a gesti estremi di disperazione: in Piemonte due detenuti, uno a Ivrea e uno a Torino, si sono tolti la vita; 78 hanno tentato il suicidio; 437 si sono resi protagonisti di atti di autolesionismo; 53 agenti penitenziari hanno subito un’aggressione. Leggi Tutto
Parto gemellare di Domodossola, un sistema informatico sanitario unico avrebbe aiutato un servizio che troppo facilmente è andato in crisi
Oggi in Commissione Sanità è stato ricostruito, dal punto di vista cronologico, ciò che è avvenuto nel tragico caso del parto gemellare della signora di Domodossola, alla quale è arrivata la solidarietà di tutti, compresa quella dell’assessore.
Sono nati naturalmente tanti punti interrogativi che ci dicono che il sistema nel suo complesso non ha funzionato, al di là di eventuali responsabilità singole. Si sono accumulati tanti ritardi, a partire dal fatto che la signora sia arrivata all’ospedale di Domodossola con codice verde, quando invece la sua gravidanza era a rischio, e, come già evidenziato nei giorni scorsi, anche l’ambulanza per il trasporto di emergenza sia stata ricercata con notevole ritardo. Leggi Tutto
Il nostro ostruzionismo in commissione sul disegno di legge sul Csi-Piemonte porta a casa una pausa di riflessione da parte della maggioranza
Oggi l’assessore regionale Ghiglia sul CSI-Piemonte prima ha mostrato i muscoli, minacciando il richiamo in aula del ddl sul Csl-Piemonte, puntando sul contingentamento dei tempi.
Poi, forse temendo un confronto pubblico, ha rimandato ad una riunione straordinaria dei capigruppo di decidere il da farsi.
Dunque, nessuno spiraglio di luce sul fronte CSI-Piemonte: l’assessore Ghiglia, invece di aprire un vero e proprio dialogo con chi si sta opponendo alla delibera sul CSI-Piemonte, chiedendo un preliminare piano industriale, tenta l’ennesima prova di forza. Si dice rammaricato. Anche noi lo siamo, perché se qualcuno vuole il bene del CSI sono coloro che lo vogliono pubblico e che in questi anni hanno lottato perché avesse finalmente il ruolo che gli compete nelle politiche regionali. L’informatizzazione del sistema sanitario è una competenza che da sempre chiediamo per il consorzio. Leggi Tutto
Chi ha lasciato soli i lavoratori dell’IPLA? Chiediamo subito un piano di rilancio dell’istituto, non la Cig: l’IPLA deve essere aperta al mercato
Chi ha lasciato soli i lavoratori dell’IPLA? Sono due anni che i dipendenti dell’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente lottano per difendere il proprio posto di lavoro e a parole hanno ricevuto la solidarietà e il sostegno di tanti, compreso l’assessore che adesso con il suo immobilismo ne sta compromettendo il futuro. Da due giorni questi stessi lavoratori sono riuniti in assemblea permanente perché esigono chiarezza e risposte, ma nessuno sembra intenzionato ad aprire con loro un vero dialogo. Leggi Tutto
Cavallera chiarisca immediatamente il suo pensiero in merito a quel che è avvenuto presso il punto nascite di Domodossola: vogliamo credere che le sue parole siano state interpretate male
Leggere sui giornali una dichiarazione come quella che viene attribuita all’assessore Ugo Cavallera in merito alla drammatica vicenda avvenuta presso il punto nascite di Domodossola ci addolora. Non crediamo, e non vogliamo credere, che uno dei maggiori esponenti della Giunta Cota abbia potuto pronunciare parole così urtanti come quelle che vengono riportate sul titolo dell’edizione locale del quotidiano La Repubblica (“La signora ha perso tempo prezioso in un reparto maternità da chiudere”). Siamo sicuri che l’assessore già oggi chiarirà il suo pensiero. Bisogna mettere immediatamente in chiaro un punto: nessuno può anche solo minimamente pensare di attribuire alla madre della povera bimba alcuna responsabilità. Leggi Tutto