• Parto gemellare di Domodossola, un sistema informatico sanitario unico avrebbe aiutato un servizio che troppo facilmente è andato in crisi

    Oggi in Commissione Sanità è stato ricostruito, dal punto di vista cronologico, ciò che è avvenuto nel tragico caso del parto gemellare della signora di Domodossola, alla quale è arrivata la solidarietà di tutti, compresa quella dell’assessore.

    Sono nati naturalmente tanti punti interrogativi che ci dicono che il sistema nel suo complesso non ha funzionato, al di là di eventuali responsabilità singole. Si sono accumulati tanti ritardi, a partire dal fatto che la signora sia arrivata all’ospedale di Domodossola con codice verde, quando invece la sua gravidanza era a rischio, e, come già evidenziato nei giorni scorsi, anche l’ambulanza per il trasporto di emergenza sia stata ricercata con notevole ritardo.

    Una vicenda drammatica come questa fa emergere non solo problemi organizzativi del 118, soprattutto nell’area del VCO, ma anche delle carenze progettuali del piano sanitario, come la scarsa attenzione alla cura del “percorso nascita”, che dovrebbe accompagnare la futura mamma dall’inizio della gravidanza, così come limiti del protocollo operativo da mettere in atto nel caso di parti complessi.

    A questo proposito abbiamo osservato che un sistema informatico sanitario unico, tra i diversi servizi, permetterebbe di individuare subito un caso come quello di Domodossola come parto non fisiologico, e dunque di agire di conseguenza, senza ritardi.

    Purtroppo invece continuiamo a sottovalutare l’importanza della razionalizzazione e omogeneizzazione del sistema informativo sanitario, questione che invece noi non ci stanchiamo di porre come fondamentale, anche nella parallela discussione della riorganizzazione dell’ICT regionale.

    E’ infatti paradossale che nel 2014 non abbiamo ancora in linea accessibili, almeno dai tutti i servizi di una stessa area territoriale, i dati sanitari dei cittadini piemontesi.

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