In Piemonte come in Europa ci si confronti sui programmi
Anche l’Espresso titola sulle elezioni europee: “Renzi contro Grillo, lo scontro finale” e dipinge il quadro di una campagna elettorale fantasma, in cui nulla e nessuno si muove e la competizione si limita a uno scontro a due (con Berlusconi a fare da terzo incomodo), una prova generale della tenuta del governo. Noi, che con fatica e pochissimi mezzi stiamo facendo campagna elettorale per L’Altra Europa con Tsipras, non possiamo accettare la semplificazione e il provincialismo con cui le maggiori forze politiche e i maggiori canali di informazione stanno interpretando e rappresentando le elezioni europee. La posta in gioco non è la legittimazione di Renzi né la sua delegittimazione. Il 25 si vota per un Parlamento europeo che possa per la prima volta influenzare la Commissione sulla scelta del suo Presidente e della sua composizione. Noi crediamo in questo voto, perché pensiamo non sia rimandabile il momento della costruzione di un’Europa politica, che inverta la rotta dell’austerità e della contrazione dei diritti. Noi non abbiamo scelto Tsipras per aderire a un modello personalistico e muscolare di confronto politico, ma perché lo indichiamo come candidato Presidente alla Commissione Europea e portavoce del programma – esteso e articolato – de L’Altra Europa, per aprire le lontane e astratte istituzioni europee alla politica, alla partecipazione, alla cittadinanza, renderle democratiche e sottrarle all’egemonia conservatrice, farne luoghi accessibili e utilizzabili per scelte diverse: di inclusione, di estensione dei diritti. Di sinistra. Vorremmo che si parlasse di questo.
E vorremmo che anche in Piemonte la competizione elettorale fosse vissuta come un confronto sui programmi, che è il piano sul quale Sinistra Ecologia Libertà ha lavorato, convinta che vi possa essere una dialettica costruttiva all’interno di una coalizione che ha il compito di restituire al Piemonte ciò che ha perso, in termini di occasioni di sviluppo, posti di lavoro, servizi, diritti. C’è bisogno di una sinistra che provi a determinare le azioni di governo. Non votata all’opposizione o a stare fuori dalle istituzioni.
l’ICT strumento di sviluppo e di occupazione in Piemonte
Ho aderito al documento dell’AGIS Piemonte
Ho aderito al documento che l’AGIS Piemonte (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) ha presentato ai candidati alle Elezioni regionali del 25 maggio. Si tratta di proposte che mirano a impostare nuove strategie per il Settore dello Spettacolo (Cinema, Teatro, Danza, Spettacolo Viaggiante, Circo, Musica). Chiedono il riconoscimento delle loro attività quali Imprese Culturali e vogliono linee di sviluppo almeno triennali che rendano accessibili i fondi europei finalizzati ai progetti di reti di imprese, ai progetti creativi e ai progetti di adeguamento e innovazione delle strutture.
Di seguito il testo del documento:
Proposte dell’AGIS Piemonte, al prossimo Governo regionale.
Nuove strategie per il Settore dello Spettacolo. (Cinema, Teatro, Danza, Spettacolo Viaggiante, Circo, Musica)
Condizione e premessa fondamentale ed imprescindibile allo sviluppo di tutto il comparto culturale piemontese ed in particolare a quello del settore dello Spettacolo operante nella nostra regione, risulta il riconoscimento delle nostre attività quali Imprese Culturali, in quanto attività che investono in gran parte risorse proprie ed in grado di generare ingenti ricadute economiche ed occupazionali sul territorio, sia direttamente ma anche indirettamente attraverso il sostegno di tutto l’indotto che vive grazie alla presenza delle nostre strutture (basti pensare al settore del commercio ed alla miriade di negozi che nascono nei pressi di un insegna cinematografica o teatrale).
La richiesta di riconoscimento della qualifica di Impresa Culturale va inoltre di pari passo con la nostra necessità di poter avere delle linee di sviluppo almeno triennali che ci rendano accessibili i fondi europei finalizzati ai progetti di reti di imprese, ai progetti creativi ed ai progetti di adeguamento ed innovazione delle strutture.
Si richiede ai candidati al Consiglio regionale del Piemonte di impegnarsi a:
Affrontare il tema della cultura entro una visione di governance complessiva, tale da definire entro i primi 100 giorni una precisa agenda di priorità, convocando entro tale scadenza i tavoli a ciascuna di esse dedicati, con la presenza dei responsabili della politica e dell’amministrazione regionale e i rappresentanti delle imprese
Varare, entro il primo anno di legislatura, una nuova Legge regionale, articolata nei vari Settori dello Spettacolo e che distingua con chiarezza i soggetti professionali da quelli amatoriali e che produca un nuovo quadro normativo, con regole certe e trasparenti.
Sostenere strumenti e progetti per diffondere maggiormente la partecipazione alle varie attività dello Spettacolo in tutto il territorio piemontese, rivolto a fasce di pubblico differenziate ed alle diverse aree geografiche della regione.
Sostenere la professionalità dei lavoratori dei diversi settori dello Spettacolo, con attenzione alle nuove generazioni. Riconoscere e incentivare l’innovazione nelle strutture, nelle forme organizzative e nella ricerca in campo culturale.
Realizzare un forte piano di sviluppo attraverso un programma di formazione sulle modalità e sui linguaggi dello Spettacolo, articolato in azioni che prevedano lo scambio e l’arricchimento reciproco tra gli operatori Pubblici e Privati e in stretta relazione con il sistema scolastico regionale.
Costituire una cabina di regia tra i vari Assessorati competenti, che consenta di supportare le Imprese nell’acquisizione di Fondi Europei, attraverso un’azione di complementarietà e di compartecipazione ai progetti.
Garantire stanziamenti congrui a favore del settore Spettacolo e assumere l’impegno a garantire tempi certi di assegnazione e erogazione dei contributi previsti, estinguendo entro l’anno i contributi relativi al 2012 e al 2013.
I sottoscritti candidati, s’impegnano ad agire in conformità a quanto previsto nel suddetto programma di proposte.
M’impegno a contrastare l’evasione fiscale
16. M’impegno a contrastare l’evasione fiscale con tutti i mezzi che ho a disposizione. Pur in presenza di una legislazione nazionale che non facilita il percorso, in Piemonte possiamo mettere le basi e i margini di agibilità politica per formulare e costruire insieme una proposta concreta. In Piemonte l’evasione fiscale corrisponde a circa il 30% del gettito fiscale, chiediamo che l’Agenzia delle Entrate del Piemonte, adegui la quantità dei controlli alle dimensioni dell’evasione fiscale. La Regione e l’ANCI devono attivarsi in ambito istituzionale e politico, affinché il 100% delle risorse economiche recuperate dall’evasione restino nella possibilità di spesa e d’investimento delle amministrazioni piemontesi. L’Agenzia delle Entrate del Piemonte deve provvedere a rendere pubblici i dati della lotta all’evasione fiscale: numero di contribuenti, di controlli fiscali eseguiti e recupero economico stimato. La Regione e l’ANCI assumano l’iniziativa politica di formalizzare un percorso, attraverso un protocollo d’intesa con l’Agenzia delle Entrate, che oltre a definire il quadro e l’ambito d’intervento ne garantiscano la concreta attuazione operativa, mediante la formazione al personale già in organico o attraverso nuove assunzioni.
M’impegno per la Banda larga in Piemonte
15. M’impegno a elaborare un piano industriale per la diffusione della Banda Larga in Piemonte. Definendo la programmazione degli interventi pubblici/privati con le loro relative tempistiche. I fronti sui quali dovremo agire saranno tanti. Dobbiamo pensare investimenti per la posa della fibra ottica, con la possibilità di acquisire infrastrutture esistenti per evitare la duplicazione delle reti reperendo le risorse finanziarie dalla Cassa Depositi e Prestiti, che rappresenterebbe una partecipazione statale indiretta, dai Fondi Europei destinati all’Agenda Digitale Europea e dai privati con lo strumento dei Project Bonds; dobbiamo realizzare un catasto del sottosuolo per la razionalizzazione delle opere civili; dobbiamo semplificare la burocrazia riducendo i tempi di rilascio delle autorizzazione agli operatori di TLC.