Il nuovo ddl sul CSI-Piemonte cancella l’Agenzia e ripropone lo “spezzatino”. La palla passi all’Assemblea dei soci
Oggi si è consumata una nuova puntata della telenovela regionale sul CSI-Piemonte, che speriamo sia a lieto fine.
L’assessore Giordano ha presentato una ennesima (abbiamo perso il conto) versione del suo disegno di legge di riordino dell’ICT piemontese, che non prevede più la creazione di un’Agenzia di indirizzo e committenza, derivata dalla trasformazione da una parte del CSI-Piemonte. La sua spiegazione è che non sarebbe stato possibile garantire il trasferimento nella costituenda agenzia del personale del Consorzio. Intento nobile che forse nasconde l’impossibilità formale a creare, data la legislazione attuale, un nuovo soggetto pubblico. Leggi Tutto
Mille nuovi ipotetici posti di lavoro con la trasformazione del CSI-Piemonte sono l’alibi per una sua privatizzazione ingiustificata
Nell’esame del disegno di legge di riordino delle attività della Regione Piemonte nel settore dell’Information and Communication Technology, oggi l’assessore Giordano, anziché un nuovo emendamento, ha presentato un “Piano di Azione per la trasformazione del CSI-Piemonte”.
Riteniamo che con esso si continui ad eludere la questione centrale: un piano industriale dovrebbe stare a monte di questo processo di trasformazione, non a valle, come invece scritto nello stesso documento.
Questa indefinitezza permette alla giunta di delineare un percorso fumoso, che risulta oltre tutto pieno di contraddizioni. Leggi Tutto
Continua la telenovela sul CSI-Piemonte. Una nuova versione del ddl ancora più pasticciata
Ieri siamo venuti a conoscenza delle ultime decisioni da parte degli “Organi del CSI-Piemonte” su future contrazioni della struttura dirigenziale e della forza lavoro, senza comprenderne la ratio.
Tanto che lo stesso direttore generale, Stefano De Capitani, dichiara nell’intranet aziendale, fra l’altro: “Il primo caso purtroppo concreto che si sta avverando riguarda il servizio di elaborazione dei cedolini. La decisione della sanità regionale di procedere all’acquisto di questi servizi dal mercato dimezza il valore della produzione di questo centro di ricavi e rende antieconomica la prosecuzione dei servizi anche per gli altri Enti. Purtroppo, a fronte di molte dichiarazioni di voler procedere alla razionalizzazione e all’accentramento dei servizi ICT nella sanità regionale utilizzando la struttura consortile a ciò preposta per Legge regionale, non sono seguiti fatti reali ma, anzi, azioni in senso opposto.” Leggi Tutto