
CSI-PIEMONTE. FERMIAMO LE MANOVRE PRIVATIZZATRICI DELLA GIUNTA REGIONALE. IL PROSSIMO CONSIGLIO AVRÀ INVECE IL COMPITO DI RILANCIARE IL CONSORZIO
Tutti dovremmo avere a cuore i beni comuni che ha in seno la nostra Regione: il CSI-Piemonte è uno di questi.
Nell’accordo di intesa sottoscritto fra gli enti consorziati si parla di “valorizzazione degli asset aziendali”. Credo che ciò non si possa tradurre nella svendita di un patrimonio regionale e senza alcun impegno preciso sulla “conservazione dei livelli occupazionali”. Più volte ci ha provato l’attuale Giunta.
L’ultima parola invece deve spettare al Consiglio che verrà eletto il 25 maggio. Altrimenti si configurerebbe una manovra inopportuna e illegittima, fatta da una Giunta e da un Consiglio di Amministrazione che ormai sono al termine della loro fallimentare esperienza.
La futura amministrazione avrà in mano una risorsa che non potrà fare altro che valorizzare con tutte le positive ricadute sul territorio. Un piano coordinato di informatizzazione delle Aziende Sanitarie consentirà il rilancio del Consorzio.
Evitiamo invece di svendere un bene pubblico, per non danneggiare anche le imprese piemontesi. Un CSI che coinvolga i fornitori locali per la Sanità è una risorsa strategica per il pubblico e per il privato: bisogna innescare un processo virtuoso che abbia le potenzialità per modernizzare e rilanciare il nostro territorio.
Noi non vogliamo che il consorzio rimanga quello che è oggi, noi vogliamo un CSI pubblico che diventi un fattore propulsivo per un nuovo Piemonte.
Per le Terme di Acqui è necessario un bando che guardi al pubblico: Finpiemonte Partecipate ne tenga conto
Si deciderà forse lunedì il futuro delle acque utilizzate dalle Terme di Acqui: rimarranno un bene comune o diventeranno una fonte di speculazione per i privati? La decisione spetta a Finpiemonte Partecipate il cui Consiglio di Amministrazione si riunirà il 10 di febbraio e partorirà finalmente un bando attesissimo dall’amministrazione comunale locale e dai cittadini acquesi.
Nei mesi scorsi ci siamo mossi spesso su questo fronte: il Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola aveva chiesto che in commissione regionale fosse audito l’assessore Agostino Ghiglia per comprendere come intendesse procedere nel merito della questione e abbiamo anche presentato un Question Time, oltre che aver incontrato i cittadini sul territorio. Leggi Tutto
Nessun blitz per il Csi-Piemonte! La riorganizzazione per la privatizzazione non è un atto indifferibile e urgente
Il consiglio di amministrazione del Csi-Piemonte potrebbe domani approvare, su proposta del Direttore Generale, la riorganizzazione che dividerebbe il consorzio in Agenzia e Fabbrica, prodromica al processo di esternalizzazione/privatizzazione, seppur in assenza di indirizzo del Consiglio Regionale. Forse l’unico accorgimento che verrebbe adottato sarebbe quello di utilizzare altri nomi, rispetto ad Agenzia e Fabbrica.