Cota non ha più una maggioranza. Elezioni regionali da accorpare con le politiche anche per il Piemonte
Mentre i piemontesi stanno subendo la crisi economica più di altre regioni il Consiglio Regionale del Piemonte offre uno spettacolo surreale.
I dissidenti del PdL confluiti in Progett’azione e Giovine hanno abbandonato il Presidente Cota rendendo evidente l’inesistenza della maggioranza di Centro-Destra.
Il casus belli è stato il rinnovo dell’ufficio di presidenza: tanto travagliato quanto esplicito della crisi politica che da mesi cerchiamo di mettere in evidenza.
Siamo consapevoli che quello di oggi sia solo l’ultimo dei passaggi di questa drammaturgia: è solo uno dei punti di attrito fra una maggioranza ormai scomposta, completamente allo sbando. Un’ulteriore prova di quello che diciamo sono i 29 voti che ha ricevuto il vicepresidente Comba.
Noi abbiamo sostenuto come presidnte Valerio Cattaneo riconoscendo il suo profilo istituzionale. Un atto di responsabilità dovuto ai piemontesi perché la crisi di questa maggioranza deve passare attraverso una discussione in aula nella quale si possa mettere in evidenza l’incapacità di questa Giunta.
Riteniamo che il presidente Cota dovrebbe prendere atto che il suo bilancio di metà mandato è fallimentare: inevitabile dunque il passo indietro che tutti si aspettano.
Siamo ancora in tempo: sarebbe possibile accorpare le elezioni regionali alle politiche, con un risparmio di costi e con la fine dell’agonia di un governo. Siamo all’accanimento terapeutico utile solamente alla sopravvivenza di qualche poltrona.