Terme di Acqui, martedì un Question Time in Consiglio per chiedere garanzie sul bando di gara che dovrebbe regolamentare la concessione
Venerdì scorso Sel e Pd hanno organizzato un dibattito sulle Terme di Acqui. Durante la serata si è discusso anche di quello che dovrebbe essere il futuro dell’acquese, della gestione dell’attività turistico alberghiera, della concessione delle acque termali e delle questioni geologiche e urbanistiche.
Sì alle dimissioni dal Gruppo SEL, però non siano una semplice provocazione, ma un atto concreto
Oltre gli annunci l’opposizione deve mettere in campo un percorso politico che porti alla decadenza della Giunta regionale guidata da Roberto Cota. Questa è una legislatura che già dal suo inizio è stata viziata da irregolarità evidenti che proprio in queste settimane hanno trovato conferme definitive della magistratura, ed ora siamo in attesa della decisione del TAR sulla lista Giovine.
Già più volte durante l’arco di questa legislatura ho risposto in modo affermativo agli appelli lanciati dai colleghi dell’opposizione a mettere a disposizione il mio mandato per liberare il Piemonte dalle politiche disastrose del centro-destra. Leggi Tutto
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: una donna su tre in Italia ha subito una qualche forma di violenza. Nove anni fa la nostra prima mozione in Consiglio comunale
Nove anni fa il Consiglio comunale di Torino approvava una mia mozione sulla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: all’epoca era un’iniziativa per addette ai lavori, oggi è un patrimonio comune della società civile. In quasi dieci anni abbiamo fatto enormi passi in avanti, ma purtroppo tanti ne dobbiamo ancora fare.
La giornata di mobilitazione internazionale contro la violenza sulle donne non cade in un giorno qualsiasi, infatti il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana venivano uccise le sorelle Mirabal: tre donne che vennero torturate e strangolate per la loro opposizione alla dittatura trentennale di Rafael Leonidas Trujillo. Leggi Tutto
Il Consiglio regionale del Piemonte sancisce la chiusura delle Federazioni sanitarie, ma la Regione Piemonte invita le stesse a continuare la loro attività: anarchia istituzionale o malafede?
Apprendiamo da organi di stampa che la Federazione sanitaria Piemonte 2 avrebbe bandito una gara a procedura ristretta con scadenza al 25 novembre 2013 per l’assegnazione del “Servizio di archiviazione e gestione delle cartelle cliniche e di altra documentazione sanitaria/amministrativa prodotta dai Presidi Ospedalieri e Strutture afferenti alle AA.SS.LL. TO2 e TO4”.
Peccato che il 5 novembre il Consiglio regionale del Piemonte abbia approvato il disegno di legge che cancella le Federazioni, ovvero la ratifica della richiesta del cosiddetto “tavolo Massicci “ presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Come avvenga il superamento e la gestione del percorso transitorio fino alla fine dell’anno è stato rimandato ad altri atti.
Intervistata dal sito lospiffero la dottoressa Silvia Torrengo, che guida la Federazione Sovrazonale Piemonte 2 ha dichiarato che sarebbe stata la Regione stessa a invitare i dirigenti sanitari a continuare la loro attività senza limitarsi alla normale amministrazione. La domanda sorge spontanea: ci troviamo davanti a un caso di anarchia istituzionale o di malafede? Per quale motivo non è stata avviata la procedura che porterà al superamento delle federazioni attraverso un percorso transitorio da qui alla fine dell’anno?
Il Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale per chiedere di chiarire gli aspetti poco trasparenti rispetto a questa situazione.
Il Sigillo della Regione deve unire e non dividere: inopportuna la sua assegnazione alle ditte che lavorano al TAV
La sospensione della discussione in merito all’assegnazione del conferimento del sigillo della Regione Piemonte ai soggetti impegnati nella realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione è senza dubbio una buona notizia. Noi crediamo che un’istituzione importante come il Consiglio regionale del Piemonte debba operare con l’intento di unire la popolazione e non spaccarla in fazioni contrapposte e l’assegnazione del sigillo sarebbe una provocazione inaccettabile.
La nostra speranza è che questo periodo di sospensione della discussione possa essere utile a chi si è reso portatore di questa proposta per rivedere la sua posizione in merito al sigillo e, perché no, anche in merito all’utilità dell’opera stessa. Lo ribadiamo: il TAV non è una priorità per il territorio piemontese e per i suoi cittadini. Leggi Tutto