Parità di genere in Regione, bene le intenzioni delle donne del PD però adesso passiamo ai fatti: sostengano un listino tutto in rosa per bilanciare la disparità tra i sessi
L’iniziativa delle donne del PD che oggi hanno chiesto una modifica della legge elettorale regionale con l’introduzione della doppia preferenza di genere deve fungere da spinta propulsiva per rendere effettivo in Piemonte il rispetto della legge numero 23/2012 che prevede per le consultazioni regionali “il principio della promozione della parità tra uomini e donne nell’accesso alle cariche elettive attraverso la predisposizione di misure che permettano di incentivare l’accesso del genere sottorappresentatoalle cariche elettive”. Leggi Tutto
L’esasperazione dei sindaci dei comuni montani che hanno interrotto il Consiglio regionale è la prova dell’incapacità di una maggioranza litigiosa e frammentata
Fondi UE, all’aula proposto un documento senz’anima. La prossima amministrazione avvii procedure di consultazione allargate per i successivi atti di programmazione
In Regione scongiuriamo le piccole intese e i giochi di palazzo. Diamo un peso alla sinistra!
Il pericolo adesso è che le primarie nel centrosinistra per la Regione Piemonte vengano rapidamente archiviate, essendo risultate più un tentativo di posizionamento che un confronto effettivo sul programma per la nuova legislatura.
Noi abbiamo sempre sostenuto le primarie come uno strumento in cui non gareggiano candidati a sostegno della propria bandierina, ma entrano in campo confronti sulle idee con l’obiettivo di coinvolgere anche le persone non militanti nelle singole forze politiche del centrosinistra. Le primarie sono innanzi tutto partecipazione, altrimenti perdono il loro scopo, se sono solo un’estensione numerica del tavolo fra le forze politiche. Leggi Tutto
Cavallera democristiano fino all’ultimo, nessuna certezza sugli atti aziendali sanitari che lascia spazio ad una potenziale anarchia
Oggi in Commissione Sanità è stato affrontato il tema della riorganizzazione sanitaria in base ai nuovi atti aziendali.
L’assessore Cavallera ha illustrato il processo attualmente in atto di ricognizione delle proposte presentate dalle singole aziende sanitarie.
La principale criticità da affrontare, a suo avviso, è la riduzione delle attuali 1119 strutture complesse di 73 unità, per rispettare i parametri nazionali, da individuare soprattutto nei settori tecnico amministrativi.
Non sappiamo però quali siano i tempi di questo processo: così la Giunta si tiene praticamente le mani libere di eventualmente approvare gli atti aziendali o di rimandarli alla prossima amministrazione, magari lasciando alle singole aziende la libertà di anticipare alcune parti degli atti. Leggi Tutto