• Diciotto mesi di diritti in Piemonte

    Questi primi diciotto mesi di attività hanno rappresentato un periodo molto impegnativo ed intenso. L’Assessorato che ho la responsabilità di guidare si è mosso su più fronti, ponendo sempre come obiettivo primario il coordinamento e la messa a sistema delle azioni sull’intero territorio regionale.
    Un lavoro non semplice i cui sforzi cominciano ad essere ripagati dai primi risultati positivi.

    IMMIGRAZIONE
    09252015FontanaFreddaÈ stato sicuramente l’ambito più gravoso.
    Ci siamo trovati davanti alla necessità di costruire delle politiche di vera inclusione rivolte sia agli stranieri residenti sul nostro territorio da tempo o anche nati qui, sia ai richiedenti protezione internazionale giunti nella nostra regione negli ultimi mesi.
    La nostra ambizione è quella di elaborare nei prossimi mesi un nuovo disegno di legge sull’immigrazione che coniughi bisogni molto diversi e in continuo cambiamento, essendo fermi alla legge 64 del 1989.

    In questi mesi ci siamo prima concentrati sul disegno di legge 141 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parita’ di trattamento nelle materie di competenza regionale“, che prevede fra le differenze, che non debbono essere fonte di discriminazione, anche l’origine nazionale, etnica e sociale.
    Auspichiamo che questo atto, risultato anche di un percorso partecipativo in rete e della consultazione di diverse associazioni e soggetti rappresentativi, possa essere approvato nei primi mesi del 2016.
    L’altro obiettivo su cui ci siamo concentrati è stato il Piano regionale per l’accoglienza dei flussi non programmati, approvato nell’agosto 2015, volto a trasformare l’ospitalità ai richiedenti asilo da emergenziale  a strutturale, con sette azioni che in parte sono state già realizzate e in parte sono in corso di attuazione.
    CRI Settimo 006Una di queste è stata l’elaborazione di un Vademecum, che contiene alcune informazioni necessarie alla gestione dell’accoglienza, nel percorso giuridico, negli aspetti sanitari, nell’attività di formazione, di volontariato civico e  di inserimento lavorativo dei richiedenti asilo. Lo abbiamo messo a disposizione di sindaci e operatori, nella logica del cammino collettivo che abbiamo intrapreso.

    Fa parte di questo percorso  l’individuazione dei Centri regionali di prima accoglienza, chiamati hub, per cui auspichiamo siano rese operative nei primi mesi del 2016 entrambe le strutture  di Castello di Annone in provincia di Asti e Settimo Torinese.
    Abbiamo continuato a sostenere il lavoro delle associazioni di Piemonte in rete contro la tratta, elaborando un nuovo protocollo, in attesa di approvazione, che si faccia carico del fenomeno delle richiedenti asilo vittime di tratta.

    PARI OPPORTUNITA’
    CeruttiChiamparinoLa lotta contro la violenza sulle donne è stata la stella polare che abbiamo seguito per rendere l’assessorato alle Pari Opportunità un vero e proprio presidio di dignità.
    In questi diciotto mesi abbiamo elaborato il disegno di legge 142 “Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli“, sempre col metodo partecipato, sia in rete che con la consultazione dei soggetti attivi sul tema.
    Questo atto, che auspichiamo venga approvato nei primi mesi del 2016, ha l’ambizione di assumere il carattere di legge quadro con l’intento di mettere a sistema, valorizzare e potenziare quanto già esiste a livello di reti locali e di risorse territoriali, attraverso azioni coordinate in un piano, che veda coinvolti tutti gli attori (istituzionali e non) a diverso titolo impegnati sulla tematica.

    femminicidioAbbiamo proceduto già nel 2014 ad un sostegno finanziario di un milione di euro per il funzionamento della rete dei 17 Centri antiviolenza e 9 Case protette presenti in tutte le province. Quest’anno abbiamo destinato ulteriori 156.000 euro per attività volte all’assistenza e presa in carico degli autori di violenza; oltre a incrementare di 250.000 euro il Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti.

    Pari Opportunità però vuol dire anche lotta a ogni forma di discriminazione, anche quella che si manifesta tra i banchi scolastici. Sono due le iniziative che la Regione Piemonte ha messo in campo per sensibilizzare al rispetto i/le giovani piemontesi: il Progetto Move Up III, promosso presso tutte le scuole piemontesi in collaborazione con l’assessorato regionale all’Istruzione e per il quale sono stati stanziati 305.000 euro, che mira alla valorizzazione delle diversità, alla formazione della cultura della prevenzione dei fenomeni di violenza e dei rischi connessi a un uso inconsapevole delle nuove tecnologie; il rinnovo del Protocollo d’Intesa di Contrasto al Bullismo firmato da Istituzioni, Forze di Polizia, Carabinieri e Tribunale per i minorenni che mira a diffondere la cultura della legalità, contrastare e prevenire comportamenti a rischio fra i giovanissimi, integrare attività formative e di dialogo tra gli studenti e gli specialisti delle Forze di polizia.

    Un altro filone di lavoro che intendiamo sviluppare maggiormente nel 2016 è la medicina di genere. Nel 2015 abbiamo provveduto ad inserirla nel piano di prevenzione sanitaria come obiettivo trasversale.

    Infine abbiamo affrontato il tema della rappresentanza di genere sia all’interno delle istituzioni, sia nei Consigli di Amministrazione delle società a partecipazione pubblica. Abbiamo avviato un monitoraggio nelle giunte comunali perché sia rispettato il principio della parità di genere, previsto per legge ma non sempre applicato.  Meglio invece sul versante dei Consigli di Amministrazione: grazie anche all’impegno condiviso sul  progetto “Più donne per i C.d.A. e le posizioni apicali” si è registrato un aumento delle donne presenti nei CdA di nomina regionale (235 posizioni assegnate delle quali 182 uomini e 53 donne, con una percentuale corrispondente a circa il 22.55%).

    PrideMonica2

    DIRITTI CIVILI
    La prima notizia è che l’attenzione della Regione Piemonte per i Diritti Civili non è più una notizia! È passata la stagione durante la quale si negava il patrocinio regionale alle manifestazioni promosse dal Coordinamento Torino Pride. Anche quest’anno, la nostra amministrazione è stata vicina alla difesa dei diritti GLBTQI perché, citando lo slogan del Pride 2014, “La diversità è un diritto, l’uguaglianza è un dovere!”.

    Le politiche che andremo man mano a realizzare avranno come riferimento normativo il disegno di legge 141, prima citato, che una volta approvato segnerà un cambio di passo in materia di diritti, poiché in ogni disposizione regionale dovrà essere assente qualsiasi discriminazione, diretta o indiretta, fondata su sesso, colore della pelle, ascendenza od origine nazionale, etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, appartenenza ad una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, orientamento sessuale e identità di genere, ed ogni altra condizione personale o sociale.

    Foto Stefano Di Marco

    Il 2015 è stato però l’anno in cui maggiormente ci siamo concentrati sulla transizione. La Regione Piemonte ha compiuto un ulteriore passo in avanti sulla strada dei diritti approvando tramite delibera l’introduzione del tesserino identificativo “consono al genere d’elezione” per i propri dipendenti. Così i dipendenti della Giunta regionale vedranno riconosciuto il proprio genere e potranno vivere liberamente la propria identità.
    Infine mi sono impegnata per riconoscere quella che è una vera e propria eccellenza piemontese: il C.I.D.I.GE.M (Centro Interdipartimentale Disturbi d’Identità di Genere della Città della Salute). Abbiamo approvato una delibera regionale che certifica questa struttura come centro esperto di riferimento regionale e nazionale.

    DIRITTO ALLO STUDIO
    universitàSul Diritto allo Studio universitario la Regione Piemonte ha tenuto la barra dritta facendo seguire i fatti agli annunci. Prima di tutto abbiamo abolito il criterio della media: ai fini dell’idoneità alla borsa di studio non è più richiesto il possesso della media ponderata ECTS. Il merito sarà stabilito con i crediti accumulati come nelle altre regioni.
    Inoltre per venire incontro alle preoccupazioni degli studenti sugli effetti negativi del nuovo metodo di calcolo dell’ISEE, abbiamo alzato il tetto fino al massimo consentito dal decreto ministeriale che attualmente è di 20.956,46 euro. Infine abbiamo introdotto l’erogazione di un anticipo della seconda rata per gli studenti iscritti al primo anno.
    Abbiamo anche approvato una legge regionale, la n. 10 del 29 settembre 2014, che ha reintrodotto la rappresentanza degli Atenei piemontesi e degli studenti all’interno del Consiglio di Amministrazione dell’EDISU, l’Ente di Diritto allo Studio, e ha istituito l’Assemblea regionale degli studenti, un fondamentale coinvolgimento attivo degli studenti nelle scelte di gestione dell’Ente per il Diritto allo Studio.

    campus einaudiIn questa materia contano soprattutto i numeri: il più importante è 17.300.000 euro, che la Regione ha stanziato. Con questa cifra garantiremo l’erogazione della borsa di studio all’85% degli studenti aventi diritto anche per l’anno accademico 2015/16 così come eravamo già riusciti a fare nell’anno accademico passato. Nel 2013/14 erano solo il 57%.
    Ben 2.181 studenti in più hanno ricevuto la borsa di studio: nell’anno accademico 2014/15 su 8.183 aventi diritto, 6.956 hanno ricevuto la borsa (ovvero l’85%). Buone notizie anche sul capitolo edilizia universitaria, tra il 2014 e 2015 siamo riusciti a destinare a questo proposito 1.800.000 euro che sono serviti per il completamento dei lavori di ristrutturazione della residenza universitaria di via Verdi 15 a Torino e del Campus universitario Ex caserma Perrone di Novara.

    COOPERAZIONE DECENTRATA
    La Regione Piemonte non guarda solo all’interno dei propri confini, ma lavora anche a progetti che coinvolgono i Paesi del Sud del mondo, grazie alle politiche di Cooperazione decentrata.
    universitàAbbiamo approvato le Direttive di carattere programmatico per la cooperazione decentrata con validità triennale (2015-2017). Un documento che illustra le linee di azione della Regione Piemonte in attuazione della legge regionale 17 agosto 1995 n. 67 “Interventi regionali per la promozione di una cultura ed educazione di pace per la cooperazione e la solidarietà internazionale”. Mediante questa legge la nostra istituzione interviene al fine di favorire il radicamento nella comunità piemontese della cultura di pace e dei suoi presupposti quali le libertà democratiche, i diritti umani, la non violenza, la solidarietà, la cooperazione internazionale e l’educazione allo sviluppo sostenibile.
    È stato anche approvato il Piano Annuale 2015 degli interventi regionali.
    In particolare riteniamo significativo  il Bando “Piemonte&Burkina Faso – Partenariati territoriali per un futuro sostenibile – Anno 2015”. La Regione Piemonte e l’ACRI, cioè le Fondazioni partner dell’Iniziativa Fondazioni for Africa Burkina Faso, al fine di utilizzare al meglio le proprie risorse disponibili, hanno ritenuto di predisporre un intervento congiunto valorizzando le esperienze di cooperazione decentrata piemontese in Africa Sub-sahariana. Si vogliono così sostenere e finanziare progetti di cooperazione decentrata dei soggetti piemontesi impegnati nella cooperazione allo sviluppo,  per promuovere il diritto al cibo e i sistemi territoriali di gestione agro-alimentare sostenibile per contribuire alla lotta alla povertà.

    POLITICHE GIOVANILI
    Tre azioni concrete per il rilancio delle Politiche Giovanili in Piemonte: una nuova legge regionale che sostituisca quella del 1995; la rivisitazione ai piani locali giovani con particolare attenzione ai Centri di aggregazione, l’accordo con l’Università di Torino che prevede la realizzazione di un nuovo portale di Informagiovani alla cui realizzazione sta lavorando il CSI Piemonte. Così inizia la nuova stagione delle Politiche Giovanili sul territorio piemontese.

    stranieriDefinire una nuova legge regionale sui giovani che promuova la cittadinanza attiva e la partecipazione dei/delle giovani piemontesi alla vita economica e sociale della Regione; potenzi le loro opportunità di emancipazione e sostenga la costruzione di percorsi di valorizzazione delle competenze e delle capacità (lavoro, impresa, diritto allo studio); consolidi le interazioni tra le istituzioni regionali e la popolazione giovanile, attraverso canali informativi innovativi. Il nuovo disegno di legge regionale verrà strutturato sulla base di consultazioni partecipate con i principali portatori di interesse e attori istituzionali/sociali del territorio. Saranno coinvolti in questo processo anche le associazioni rappresentative delle cosiddette seconde generazioni, in una logica inclusiva, che tiene conto della presenza numericamente significativa di ragazzi e ragazze di famiglie straniere.

    TUTELA DEI DIRITTI DEI CONSUMATORI
    MAR_8148Uno sguardo attento lo abbiamo rivolto anche alla Tutela dei diritti dei Consumatori. La “Rete sportelli” del consumatore in Piemonte può contare 16 sportelli distribuiti in tutte le province (7 Torino, 2 Vercelli, 2 Biella, 1 Asti, 1 Novara, 1 Cuneo, 1 Alessandria, 1 Verbania). Dal settembre del 2014 all’agosto del 2015 sono stati avviati 87.174 contatti sul territorio regionale che hanno portato all’apertura di 6.621 pratiche. La maggior parte delle richieste da parte dei consumatori sono state rivolte in merito a problematiche legate alle utenze (46.184 contatti), al credito (9.195 contatti) e al commercio (9.046 contatti). Non si tratta solo di strumenti utili alla tutela dei diritti dei consumatori, ma anche di un presidio sociale sul territorio. Gli sportelli tutelano la parte più fragile della popolazione, quella meno consapevole dei propri diritti.

    MAR_3135Il Piemonte è stata la prima regione italiana ad aderire alla rete degli Enti territoriali in lotta contro tutti gli sprechi. Sprecozero.net intende favorire la condivisione delle “buone pratiche” contro lo spreco di cibo, acqua, energia, suolo, rifiuti ecc. attivate a livello locale dalle amministrazioni pubbliche più sensibili, dando visibilità alle esperienze dei suoi soci e permettendo lo scambio di tutte le informazioni e le istruzioni per adottare i provvedimenti nel proprio territorio.
    La rete è stata “riconosciuta” dal Ministero dell’Ambiente e dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e sta raccogliendo le adesioni a livello locale. Questo è il naturale approdo del percorso che abbiamo iniziato, poco più di un anno fa, con l’attivazione del portale www.unabuonaoccasione.it e con le iniziative di contrasto agli sprechi alimentari.

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