• Un triste Primo Maggio, non sottovalut​iamo le contestazi​oni

    Ieri è stato un Primo Maggio triste. Quella che per noi dovrebbe essere una festa necessaria a ribadire che ci sono dei diritti da difendere e anche da riconquistare, è stata l’occasione per constatare, se ancora ce n’era bisogno, che stiamo vivendo un conflitto sociale che giorno dopo giorno diventa sempre più acceso. Sarebbe miope derubricare le contestazioni di ieri a Torino come semplici manifestazioni di frange violente minoritarie.
    Ormai una tragedia quotidiana colpisce il mondo del lavoro. Il suo aspetto più eclatante vede operai e imprenditori togliersi la vita, perché non riescono a far fronte ai propri impegni nei confronti dei propri familiari, dei propri dipendenti e anche dei propri colleghi. E’ un’emergenza che dobbiamo affrontare e risolvere. E’ davanti agli occhi di tutti che la politica sembra avere rinunciato al ruolo di mediatrice di questi conflitti. E se intende riassumere un’autorevolezza, deve necessariamente fare una scelta di fronte al solito bivio: o cercare responsabilmente di presentare delle proposte vere e percorribili come soluzione, oppure trasformasi in un megafono che amplifichi il disagio comune e la protesta.
    Dobbiamo dare delle risposte ai 160 dipendenti della Sandretto che oggi hanno manifestato davanti all’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte per protestare contro la possibile chiusura degli stabilimenti di Grugliasco e Pont Canavese. Non possiamo gioire quando ci dicono che la disoccupazione è in calo di uno 0.1% perché il punto principale è che il tasso di disoccupazione è al 57%. La buona politica deve fare sentire la propria presenza ai territori che sono in crisi, come ad esempio la Val Chisone dove le persone hanno deciso di occupare la Comunità Montana di Perosa proprio nella giornata del Primo Maggio: sindacalisti, pensionati, lavoratori di aziende della zona, uniti per urlare forte la loro tragedia.
    Esigiamo vera attenzione sui temi del lavoro partendo da tre punti sui quali dichiariamo il nostro impegno: la sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro; il monitoraggio delle situazioni di crisi aziendale; una politica industriale regionale, volta allo sviluppo economico del nostro territorio, che vada oltre il semplice annuncio di piattaforme come quelle per l’automotive.

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