• Il bilancio di metà mandato della Giunta Cota è il vero fallimento

    Il Presidente oggi ha voluto spaventare la sua maggioranza per compattare le fila: sarebbe meglio andare al voto al più presto.
    Tanto rumore per nulla. Quella di Roberto Cota di questa mattina è stata una mossa più politica che tecnica. Nei fatti il Governatore, insieme agli assessori Monferino e Quaglia, non ha fornito alcuna novità tangibile sui conti della Regione. Siamo stati rassicurati dal fatto che in questo momento non corriamo alcun rischio fallimento, ma siamo consapevoli che nulla di concreto sia stato ancora fatto per il Piemonte. L’unico dato nuovo che è emerso in queste settimane è il buco di 900 milioni che deriva dal disallineamento degli stati patrimoniali della Regione e delle ASL, che secondo l’assessore Monferino verrà certificato all’inizio del prossimo anno.
    Per la nostra Regione noi abbiamo un’altra ricetta che abbia come priorità i servizi per i cittadini: non si può tagliare senza valutare l’impatto sociale dei tagli.
    Anche nell’ipotesi remota che volessimo vedere del buon senso nel piano sanitario di Cota, non potremmo non evidenziare l’assoluto immobilismo nei fatti: ad oggi non ci sono novità tangibili e di particolare interesse. Gli obiettivi che sono stati ribaditi, sono gli stessi che ci vengono illustrati da inizio legislatura. A metà mandato e’ come se fossimo all’anno zero.
    Questa Giunta non è in grado di mettere in atto azioni concrete perché manca di progettualità e coesione. Oggi Cota più che ai piemontesi si è rivolto alla propria maggioranza che ha voluto spaventare al fine di compattarla e di ridurre la litigiosità interna alla coalizione. Il taglio delle emodinamiche sono un esempio lampante dell’incapacità di trovare una sintesi. Questo Governo non è all’altezza del compito che deve assolvere e del momento in cui si trova.
    Il bilancio dell’azione di Cota è fallimentare, non quello regionale.

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