Vendesi IPLA. Oggi la Regione Piemonte purtroppo è uscita allo scoperto: l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente sarà ceduta
L’Assessore Maccanti rispondendo oggi in aula ad una nostra interrogazione a risposta immediata ha chiaramente dichiarato che l’IPLA verrà messa sul mercato.
Indipendentemente dal fatto che l’Istituto sia o no interessato dal decreto sulla Spending Review, potrebbe non esserlo se di interesse pubblico, la Regione procederà alla sua cessione.
Rileviamo che almeno ne viene scongiurata la liquidazione.
Oggi ci è stato detto che la Regione prevede una ricapitalizzazione dell’ente e in questa ottica starebbe cercando di reperire le risorse economiche necessarie per sanare un buco di bilancio pari a 700.000 euro. Paradossalemnte però la crisi dell’IPLA ha una genesi istituzionale dovuta ai minori affidamenti proprio da parte della Regione. Leggi Tutto
Continua la telenovela sul CSI-Piemonte. Una nuova versione del ddl ancora più pasticciata
Ieri siamo venuti a conoscenza delle ultime decisioni da parte degli “Organi del CSI-Piemonte” su future contrazioni della struttura dirigenziale e della forza lavoro, senza comprenderne la ratio.
Tanto che lo stesso direttore generale, Stefano De Capitani, dichiara nell’intranet aziendale, fra l’altro: “Il primo caso purtroppo concreto che si sta avverando riguarda il servizio di elaborazione dei cedolini. La decisione della sanità regionale di procedere all’acquisto di questi servizi dal mercato dimezza il valore della produzione di questo centro di ricavi e rende antieconomica la prosecuzione dei servizi anche per gli altri Enti. Purtroppo, a fronte di molte dichiarazioni di voler procedere alla razionalizzazione e all’accentramento dei servizi ICT nella sanità regionale utilizzando la struttura consortile a ciò preposta per Legge regionale, non sono seguiti fatti reali ma, anzi, azioni in senso opposto.” Leggi Tutto
La Regione Piemonte intervenga sulla FNAC a tutela dei suoi 120 lavoratori piemontesi
Il Piemonte è la regione italiana che a livello occupazionale potrebbe subire con maggiore pressione la crisi aziendale della Fnac in Italia. Degli otto stabilimenti presenti sul territorio nazionale due sono a casa nostra: Torino e Grugliasco. I piemontesi alle dipendenze dell’azienda francese sono più di 120. Le istituzioni devono essere al fianco di questi lavoratori a maggior ragione in un momento in cui la situazione generale diventa giorno dopo giorno sempre più grave.
Ovviamente mostriamo la nostra vicinanza ai lavoratori della Fnac, ma non ci limitiamo a questo perché dobbiamo dimostrare di essere realmente impegnati agendo per fare in modo che possano mantenere il loro posto di lavoro. La Regione Piemonte deve porsi come interlocutore con la proprietà della Fnac: è urgentissimo aprire un tavolo di confronto per scongiurare eventuali licenziamenti. Leggi Tutto
Interrogazione urgente in Consiglio Regionale sui 250 lavoratori piemontesi di Agile-Eutelia
Domani i lavoratori di Agile (Ex Eutelia) scenderanno in piazza a Torino per manifestare contro l’ambiguità dei provvedimenti che sono stati presi per risolvere la crisi occupazionale che li coinvolge. Alle 9.30 saranno davanti alla sede della Prefettura in Piazza Castello.
Solo tra Torino ed Ivrea i lavoratori coinvolti sono circa 250, il 25% del totale a livello nazionale. Da due anni non lavorano e subiscono la cassa integrazione. All’inizio di quest’anno è stato firmato un accordo tra il ministero dello Sviluppo economico, quello del Lavoro e le Regioni interessate, ma ad oggi il frutto di quell’intesa ancora non si è manifestata in alcuna prospettiva concreta per il futuro dei dipendenti Agile. Leggi Tutto
Sulla crisi dell’auto più del tavolo europeo, servono i rapporti con altri costruttori
Apprezziamo l’impegno dell’assessora Porchietto sulle tematiche del lavoro e anche la sua autonomia nei confronti della Fiat, maggiore anche rispetto ad esponenti del centrosinistra.
Condividiamo l’esigenza di affrontare i temi di politica industriale con un respiro europeo, tuttavia siamo scettici sul buon esito di un tavolo europeo sulla crisi dell’auto come da lei richiesto, in quanto stentiamo a intravedere la disponibilità di uno dei Paesi più importanti, come la Germania, a sedersi a quel tavolo. Leggi Tutto