
Nulla è stato detto in Italia in una prospettiva di genere riguardo al Summit sull’AI che da poco si è tenuto a Parigi.
Grazie a Delphine O, Ambasciatrice francese e Segretaria generale del Generation Equality Forum, possiamo invece fare delle valutazioni che offrono degli spunti positivi.
Abbiamo ben chiara la questione della sotto-rappresentazione femminile nell’AI. I numeri globali parlano chiaro. Sono donne, come ricorda Delphine O:
- solo il 20% dei lavoratori nel settore AI;
- il 12% dei ricercatori e il 14% dei manager nel campo dell’AI;
- appena il 6% degli sviluppatori di software IA.
Ma al summit di Parigi i dati vanno in un’altra direzione, probabilmente anche in corrispondenza ad un’attenzione alla rappresentanza di genere e alla muldisciplinarietà dell’AI che interessa settori in cui la presenza femminile non è minoritaria. Infatti:
- 43% delle persone intervenute nei panel erano donne;
- 35% delle partecipanti complessive.
Delphine O ha sottolineato che il summit ha ottenuto il Label Égalité Femmes-Hommes dall’AFNOR Certification, riconoscendo l’impegno per la parità di genere.
Questa attenzione dovrebbe essere centrale anche negli obiettivi della nuova coalizione lanciata a Parigi per portare l’Intelligenza Artificiale su un percorso più sostenibile e anche più inclusivo, in un approccio ESG.
“Oltre 100 partner, tra cui 37 aziende tecnologiche, undici Paesi e cinque organizzazioni internazionali, hanno unito le forze nell’ambito della Coalizione per un’Intelligenza Artificiale (IA) sostenibile dal punto di vista ambientale , con l’obiettivo di accelerare lo slancio globale per portare l’AI su un percorso più sostenibile dal punto di vista ambientale. Guidata dalla Francia, dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UN Environment Programme) e dall’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), la Coalizione riunisce le parti interessate lungo tutta la catena del valore dell’IA per il dialogo e per ambiziose iniziative di collaborazione.”