Fiat: Anche in questo caso la montagna ha partorito un topolino. Incentivi ed ammortizzatori non sono politiche industriali
Come diciamo in altre situazioni, anche in questo, il commento all’incontro del governo con Sergio Marchionne e John Elkan è quello della montagna che ha partorito un topolino.
Possiamo rilevare da parte dell’esecutivo finalmente un’assunzione di responsabilità: finora alle dichiarazioni non era seguita alcuna azione concreta. Ora vi è stato il vertice e l’impegno del Ministero per lo Sviluppo all’apertura di un tavolo con l’azienda centrato sull’export. Un po’poco ma meglio di nulla.
L’azienda, dal canto suo, probabilmente non incalzata dallo stesso governo, ha fornito generiche rassicurazioni sulla non chiusura degli stabilimenti. Niente di più. Leggi Tutto
Ma la Fiat fa il gioco delle tre carte?
Ma la Fiat sta facendo il gioco delle tre carte? La domanda sorge spontanea dopo le dichiarazioni del Presidente John Elkann.
Il panorama per il gruppo torinese sarebbe in crescita secondo Elkann che ha parlato di Fiat-Chrysler come di una realtà solida che guadagna non solo negli USA, ma anche in Brasile ed in Asia.
Il Presidente della Fiat ha inoltre aggiunto che in Italia lo stabilimento di Pomigliano è stato trasformato in uno dei migliori impianti europei ed inoltre le previsioni vorrebbero un ulteriore miglioramento dei conti del gruppo nel 2012 rispetto al 2011. Leggi Tutto
Su Fiat oltre alla fede la politica rimetta in campo gli strumenti della concertazione
Non abbiamo più parole per descrivere lo sconcerto che ci opprime davanti alle drammatiche evoluzioni dello stabilimento Fiat di Torino Mirafiori. Le nostre preoccupazioni purtroppo giorno dopo giorno, tavolo dopo tavolo vengono confermate. Non si può essere soddisfatti del fatto che “per il momento” l’azienda non abbia deciso di chiudere lo stabilimento. Il futuro di Mirafiori non dovrebbe essere in discussione, o almeno ci dovrebbe essere trasparenza nelle scelte dell’azienda in merito. Noi continuiamo a pensare che il gruppo dovrebbe vedere nella nostra città il centro strategico per la progettazione e produzione di automobili nel nostro Paese, invece i lavoratori si trovano davanti ad un futuro estremamente incerto. Leggi Tutto
Dopo il silenzio imbarazzante di Martone, Cota chieda chiarimenti a fronte della nuova richiesta di CIG per la Fiat
Non possiamo che ribadire la nostra preoccupazione per il futuro dei lavoratori dello stabilimento della Fiat di Mirafiori. Nello specifico ci riferiamo ai 2.600 lavoratori che sono addetti alla produzione della Musa e dell’Idea. Gli operai addetti a queste linee produttive la prossima settimana avrebbero dovuto lavorare, ma l’azienda ha comunicato che non sarà così perché saranno messi in cassa integrazione a zero ore. Questa settimana di lavoro dovrebbe essere recuperata a settembre, ma negli anni abbiamo imparato che le parole dei vertici Fiat hanno valore solo quando diventano fatti concreti. Gli addetti alla MI.TO lavoreranno invece solamente due giorni. Leggi Tutto
Sulla Fiat ci preoccupa il silenzio delle altre forze politiche
Sulla questione Fiat la politica batta un colpo dimostrando di avere a cuore l’interesse dei lavoratori. Dopo le parole dell’Amministratore Delegato del gruppo non possiamo che ribadire la nostra preoccupazione. Mentre Marchionne inaugura stabilimenti e annuncia investimenti all’estero, gli operai della Fiat continuano la loro via crucis sulla strada della crisi economica. Su Mirafiori continuano ad esserci solamente promesse, ma nei fatti al momento non conosciamo le intenzioni che l’azienda abbia sullo stabilimento torinese.