La nostra visita mensile al CIE di Torino
Venerdì 7 settembre 2012 siamo stati al Centro di Identificazione ed Espulsione di Torino: ci siamo posti l’obiettivo di recarci presso la struttura almeno una volta al mese. La Prefettura di Torino ha mostrato disponibilità per facilitare il nostro lavoro di supervisione sia accordandoci l’ingresso anche quando la nostra richiesta è arrivata con pochi giorni di preavviso, sia accompagnandoci e rispondendo a tutte le nostre perplessità.
Durante la nostra ultima visita gli “ospiti” all’interno del CIE erano 112 suddivisi in 94 uomini e 18 donne: di questi i comunitari erano 3. In prevalenza gli “ospiti” erano di provenienza araba (Nord Africa). Secondo quanto ci è stato riferito il 90% dei presenti prima di arrivare presso la struttura aveva avuto un passaggio in carcere dopo aver commesso il reato di spaccio. Una tendenza che abbiamo potuto constatare di persona parlando con gli “ospiti” del centro. Molte di queste persone giungono presso il CIE perché la procedura di identificazione in carcere non giunge a conclusione, anche a causa della scarsa collaborazione da parte dei consolati. Non è nemmeno da sottovalutare il fatto che per i reati minori la permanenza in carcere non supera le 48 ore ed in questi casi manca il tempo effettivo per avviare le pratiche di identificazione, ma questo fenomeno mette in evidenza una delle anomalie legislative del nostro Paese che nei fatti pone su due livelli differenti i detenuti, perché nel caso dello straniero questi viene trasferito al CIE, mentre nel caso dell’italiano viene rilasciato. Leggi Tutto
Monica Cerutti, Responsabile nazionale Diritti SEL: “Dopo l’ennesimo caso di omofobia a Padova, la politica agisca mettendo da parte le battute”
Una chiara aggressione di stampo repressivo. Il gravissimo attacco ad un 23enne di Mestre all’interno dei padiglioni del Pride Village a Padova durante la penultima serata della kermesse estiva di eventi LGBT è un fatto gravissimo che deve indurre chiunque a meditare. Leggi Tutto
“Sogno di Sapere la Verita’” (diritto ad una informazione libera)
Interessante il dibattito di ieri sera alla festa provinciale di Sinistra Ecologia Libertà dal titolo “Rosso di Sel – Sogno nella festa di mezza estate”, con M. Preve (giornalista la Repubblica), U. La Rocca (dir. Il Secolo XIX), C. Rognoni (giornalista e politico), N. Stella (Il Secolo XIX).
Le mie provocazioni: il dibattito sulla trattativa mafia-stato e le intercettazioni di Napolitano, il rapporto difficile tra media e politica, a partire dal caso degli spazi a pagamento pagati dai gruppi consiliari regionali dell’Emilia Romagna, il non rispetto della Carta di Roma, il codice deontologico su migranti, richiedenti asilo e rifugiati.
Un abbraccio per tutti fa bene a salute e diritti civili
Un’iniziativa dedicata all’abbraccio e ai diritti civili: il Padova Pride Village organizza per domani 24 agosto ‘Un abbraccio per tutti’, una serata all’insegna dell’abbraccio collettivo e dell’amore senza discriminazione.
Chiunque lo desideri potrà, recandosi allo stand della raccolta firme ‘Una volta per tutti’, farsi immortalare dal fotografo Alessandro Leorin sullo sfondo del logo della campagna, mentre abbraccia la donna o l’uomo della sua vita, ma anche un’amica o un amico, un complice, un’amante. Leggi Tutto
SEL non ha paura dei diritti
SEL non ha paura dei diritti e aderisce al manifesto “Chi ha paura dei diritti?” di Laicità e diritti.
Abbiamo accolto con favore che finalmente i diritti civili siano entrati nell’agenda della politica italiana, con l’auspicio, per noi priorità, che il nostro Paese colmi finalmente il gap di civiltà che lo separa dagli altri stati europei. Diritti civili e sociali convivono necessariamente, e non riguardano minoranze né vengono dopo le questioni di carattere economico, su cui sono accesi i riflettori della “tecnica politica”.
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