• Nessuna Breast Unit. Diecimila mammografie mancano all’appello. A rischio la salute delle donne piemontesi

    Nel giorno in cui viene ufficializzato il riordino dell’oncologia dell’ASL TO1 attraverso la creazione di un dipartimento sperimentale interaziendale che comprenda il San Luigi, il Mauriziano e il Martini, lanciamo l’allarme sulle mammografie diagnostiche: rispetto al primo semestre del 2012 mancherebbero le 10.000 del Valdese non realizzate presso altre strutture. Vorremmo essere smentiti per non dichiarare a rischio a Torino la salute delle donne.

    La Giunta regionale con il trasferimento dei medici del Valdese nelle tre strutture che formeranno il dipartimento sperimentale interaziendale di oncologia dimostra di non volere guardare in faccia il volto del disastro che ha creato all’interno del sistema sanitario piemontese.

    I medici del Valdese (8 in totale trasferiti 2 al Mauriziano, 2 al San Luigi e 4 al Martini) avevano espresso la volontà di continuare ad operare presso la Citta dell Salute dove inizialmente era stato dichiarato che avrebbero continuato ad assistere le pazienti oncologiche senologiche del Valdese. Con la decisione di oggi viene definitivamente accantonato il progetto di una Breast Unit composta anche da personale proveniente dal Valdese.

    Questa amministrazione sta dimostrando di non aver alcun rispetto per le pazienti piemontesi che non hanno garantita alcuna continuità della cura. Vengono calpestati i diritti dei malati che vedono ignorate le loro sensibilità e dovranno subire un percorso sanitario a spezzatino.

    Nel periodo tra gennaio e Luglio 2012 furono effettuate 13.000 mammografie diagnostiche a Torino di cui 6.800 al Valdese, 1.300 al Martini e 4.500 di screening del gruppo del Valdese; nello stesso periodo di quest’anno l’unico dato che abbiamo è quello delle 2200 mammografie effettuate presso il Martini. A bilancio mancano le produzioni dell’Ospedale Valdese: oltre 10000 mammografie diagnostiche. A tutto ciò dobbiamo aggiungere le migliaia di ecografie senologiche e le centinia di biopsioe. A questo punto non ci resta che sperare che il TAR il 9 ottobre possa riaprire la partita.

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