• L’aggressione ai danni dei giornalisti de La Stampa è anche frutto dell’instabilità politica che non fornisce certezze al tessuto sociale

    da stampa.it

    Il tessuto sociale del nostro Paese è sempre più in difficoltà e l’instabilità politica che deriva dalla frammentazione politica figlia del risultato elettorale di certo non aiuta. I cittadini avrebbero bisogno di risposte concrete frutto di un lavoro parlamentare serio, dettagliato e attento alle problematiche dei singoli territori. Non possiamo però accettare che le città divengano zone franche nelle quali ogni gesto violento possa essere giustificato con la drammaticità delle situazioni che ognuno vive. Non si devono sottovalutare episodi come quelli che hanno come obiettivo i giornalisti del quotidiano La Stampa di Torino.

    Riteniamo che sia inaccettabile l’aggressione subita dai cronisti torinesi del quotidiano questa mattina a Porta Palazzo. A loro ribadiamo la nostra solidarietà. Ogni forma di violenza chiude a qualsiasi forma di dialogo nel merito dei fatti. Spesso parliamo di civiltà e ricordiamo come un Paese per potersi dire civile debba rispettare le opinioni e le sensibilità di ognuno, forse però dimentichiamo che quando diciamo ciò parliamo di noi stessi e dei nostri comportamenti.

    Siamo estremamente preoccupati per la rivendicazione del tentato attentato a La Stampa di Torino dei giorni scorsi. I componenti del FAI si sarebbero attestati la consegna del pacco bomba alla sede torinese della redazione del giornale: chiunque dovrà prendere la distanza da chi si macchia di gesti del genere. Noi però, politica e cittadini insieme, dobbiamo valutare con calma il significato di tutto questo. In Italia, in Piemonte e a Torino non esiste spazio per questa forma di criminalità.

    E’ necessario fermare i giochi, sedersi attorno ad un tavolo, riorganizzare il sistema e prendersi le proprie responsabilità per porre rimedio ai danni fatti in anni di mala-politica. Tutti abbiamo questa responsabilità sulle spalle: nessuno è escluso.

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