• La crisi dei commercianti di Porta Nuova? Il supermercato è solo l’inizio. Porchietto ci dia garanzie per i 16 lavoratori; Bonino ha creato disagi e disoccupazione

    La chiusura del supermercato di Torino Porta Nuova potrebbe essere solo la punta dell’iceberg: il rischio è che si apra una crisi dei commercianti della stazione dopo l’entrata in funzionamento del nuovo Sistema Ferroviario Metropolitano.

    Solo i più distratti non se ne accorgono, quelli che correndo con la paura di perdere il treno si dirigono ai binari a testa bassa. La protesta dei lavoratori del supermercato di Porta Nuova è evidente: sui vetri del negozio ci sono tanti cartelli. “Non ci arrenderemo“, “Per il lavoro lotteremo” e una lunga serie di articoli della costituzione che si rifersicono al diritto al lavoro. In totale a rischiare il posto di lavoro sono sedici dipendenti. Hanno ancora aperto una petizione online che ha già superato le cinquemila sottoscrizioni.

    La data ultima di trattativa per salvare il posto di lavoro ai supermercati del “Buondix” è la fine di giugno: dopo tutti i loro contratti a tempo indeterminato verranno spazzati via. In una nota scrivono: “Questo è solo il primo segnale di una crisi profonda che investe tutta la stazione di Porta Nuova. Da gennaio sono stati tagliati circa 80 treni al giorno (i Pinerolo, i Bra dirottati su Porta Susa) e la maggior parte degli intercity, con la conseguenza di una netta diminuzione di passaggio. Inoltre ”Grandi Stazioni” (l’azienda che gestisce i locali commerciali di Porta Nuova ), non è ancora riuscita, dopo 4 anni, a terminare il parcheggio sotterraneo sul lato di via Sacchi. Questo ritardo sta causando notevoli disagi alle attività collocate all’interno della stazione poiché il suddetto cantiere impacchetta tutta l’area rendendola poco agibile […] Praticamente tutti i lavoratori dei negozi di Porta Nuova sono preoccupati perchè se un supermercato, di qualsiasi marchio, non riapre, c’è il rischio di perdere ulteriore passaggio pedonale, portando probabilmente alla chiusura di altre realtà importanti che attualmente occupano locali molto grandi e che, una volta vuoti, diventerebbero difficili da riaffittare“.

    I lavoratori denunciano che con il lancio definitivo del nuovo Sistema Ferroviario Metropolitano ottanta treni al giorno non partono e non arrivano più da Porta Nuova riducendo drasticamente il traffico di pendolari sulla stazione. Inevitabile che a sentire la crisi fossero proprio i negozi che negli ultimi anni sono stati aperti dopo la ristrutturazione del complesso ferroviario. Chiedono un piano volto alla riqualificazione di Torino Porta Nuova.

    La Dufry Group S.p.A in un primo momento, non aveva neppure voluto aprire le procedure per la richiesta degli ammortizzatori sociali oggi invece dopo un primo incontroin Regione Piemonte la sarebbe stata riaperta. Il 13 di maggio ci sarà un nuovo incontro tra l’azienda e i sindacati sempre in Regione. Il Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà ha presentato nel merito della vicenda un’interrogazione alla Giunta regionale perché la questione coinvolge prima di tutto l’assessorato al lavoro su cui pesa la responsabilità di garantire almeno gli ammortizzatori sociali e un’eventuale ricollocazione dei lavoratori, ma non può essere esentata dalle sue responsabilità neppure l’assessora Bonino che è l’autrice di quella finta rivoluzione ferroviaria che sta creando disagi e disoccupazione.

Commenti chiusi