• Domani Question Time in Consiglio Regionale sul futuro dell’Ipla, a partire dalla sua ricapitalizzazione

    Oggi i dipendenti dell’IPLA hanno manifestato in Piazza Castello davanti alla sede della Regione Piemonte. L’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente ha sviluppato negli anni studi specialistici nei campi della pedologia, della micologia e patologia forestale, della flora, vegetazione e foreste, della cartografia tematica, dei rifiuti e delle biomasse. Si tratta di una società in house che a causa del decreto Bersani, in vigore dal febbraio 2007, deve operare esclusivamente a favore dei soci.
    Attualmente i lavoratori dell’IPLA sono 54, di cui 29 tecnici laureati, affiancati da una rete di collaboratori e professionisti esperti. Di questa società la Regione Piemonte detiene l’83% delle quote, mentre le restanti sono da suddividere tra il Comune di Torino con il 5% e la Regione Valle d’Aosta con il restante 12%. Al momento, in seguito alle novità introdotte dal Decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini sul mantenimento”, risultano poco chiari, ma devastanti sul piano della governance e sul futuro di vari Enti, gli effetti della revisione di spesa messa in atto dal Governo, rispetto alla quale la Regione deve esprimere una strategia.
    I dipendenti IPLA nel corso di questi mesi di mobilitazione non sono rimasti con le mani in mano: hanno redatto un loro piano di sviluppo e di rilancio basato sulla green economy con finanziamenti mirati alla pianificazione forestale e territoriale, all’assistenza tecnica ai parchi regionali, alle politiche di protezione del suolo e di prevenzione del dissesto idrogeologico, lo sviluppo delle filiere energetiche e la lotta contro le patologie ambientali.
    La Regione deve dare delle risposte a questi lavoratori che vivono nell’incertezza lavorativa, per questo motivo il Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola ha presentato un’interrogazione a risposta immediata per sollecitare la Giunta regionale a spiegare quali azioni intenda mettere in atto, a partire dalla necessaria ricapitalizzazione, in qualità di socio maggioritario, al fine di invertire la tendenza che ha portato alla perdita di esercizio rilanciando l’attività dell’Istituto con lo scopo di mantenere gli attuali livelli occupazionali e dando vita ad un piano di sviluppo.

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