• Le primarie del centrosinistra promuovano un linguaggio libero da omofobia, sessismo e razzismo

    L’imbarbarimento della politica italiana ha ormai assunto livelli inaccettabili.

    L’ultimo episodio vede protagonista un assessore di Ferrara del Partito Democratico, Luigi Marattin, autore di un commento su FB, che inequivocabilmente possiamo definire omofobo nei confronti di Nichi Vendola.

    Poco servono le scuse successive  rispetto ad un atto che non denota solo volgarità, ma una violenza verbale che non si addice ad alcuno, a maggior ragione se si tratta di un personaggio pubblico.

    Queste considerazioni vanno ben al di là della competizione delle primarie del centrosinistra, che vedono in Luigi Marattin un supporter di Matteo Renzi.

    Ci dicono invece che è necessario da parte di tutta la politica iniziare a contrastare il degrado del linguaggio pubblico, mettendo da parte una volta per tutte l’insulto, la sparata sempre più grossa, volti  solo ad ottenere audience, ma che contribuiscono alla totale perdita di autorevolezza della stessa politica.

    Le primarie del centrosinistra diventino allora il luogo in cui promuovere un linguaggio che segni una cesura netta nei confronti dell’omofobia, del sessismo e del razzismo.

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