• Sulla Vauda la Regione assuma una posizione chiara e ascolti l’appello della società civile

    Questa mattina presso il Circolo dei Lettori di Torino si è tenuto un interessante momento di confronto sul dannoso progetto di realizzazione di un impianto fotovoltaico dentro la Riserva Naturale della Vauda.

    Il nostro territorio è il più grande patrimonio che abbiamo e in quanto tale abbiamo il dovere di difenderlo. I comitati di cittadini hanno fatto notare come l’immobilismo in merito da parte del Ministero della Difesa stia creando danni enormi ad allevatori e coltivatori. Un esempio su tutti: il divieto di accesso sui prati del parco ha impedito a chi di dovere di tagliare l’erba creando loro un danno economico, ma anche un pericolo all’intera comunità perché l’erba alta e secca potrebbe andare a fuoco.

    Il Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola in Regione Piemonte ha più volte sollevato la questione, l’ultima volta martedì scorso quando ci è stata data risposta ad una interrogazione che poneva in evidenza la contraddizione tra il progetto del fotovoltaivo e la presenza del parco della Vauda all’interno di un progetto europeo sulla conservazione del paesaggio.

    Abbiamo apprezzato l’impegno del Presidente della Provincia Antonio Saitta e auspichiamo che anche la Regione Piemonte assuma finalmente una posizione chiara e non si comporti in modo pilatesco. Bene anche la scelta di Slow Food di appoggiare questa battaglia: la società civile ha l’obbligo di difendere i beni comuni e l’ambiente è uno dei principali.

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