Su Fiat ancora brutte notizie. Cassa integrazione e investimenti in Spagna. A quando politiche industriali da parte del governo?
Apprendiamo con stupore e sgomento la decisione di Fiat Industrial di avviare a Madrid la produzione di un nuovo modello di camion, lo Stralis, investendo in Spagna 500 milioni di euro e creando 1.200 posti di lavoro. Una decisione che arriva dopo la chiusura dello stabilimento Irisbus di Avellino dell’anno scorso e nel giorno in cui l’azienda ha annunciato ai sindacati nuova cassa integrazione per gli enti centrali di Mirafiori. Saranno coinvolti da questo provvedimento circa 5mila dipendenti torinesi, di cui la maggioranza impiegati.
Marchionne nuovamente dimostra di privilegiare l’estero all’Italia. A questo punto sarebbe doveroso che le Istituzioni, la Regione in primis, pressassero il Governo per chiedere un confronto con i vertici Fiat nel quale l’azienda chiarisca i piani che ha studiato per il nostro Paese e in particolare per la nostra città.
Monti non si limiti ad incassare i complimenti pubblici dell’amministratore delegato di Fiat, ma chieda conto all’azienda nel bene generale dei lavoratori. Ad oggi continuiamo a non sapere quale sia il piano industriale del gruppo per Torino e per il Paese.
Allo stesso tempo i tecnocrati dimostrino di avere idee chiare su quello che dovrebbe essere il modello di sviluppo industriale dal quale fare ripartire la crescita economica italiana. Dopo i tagli sproporzionati di questi mesi adesso è il momento di costruire l’Italia del domani e fin quando gli italiani non potranno indicare un nuovo Governo il compito spetterà a questo esecutivo. Finora sono mancate con tutti i governi le politiche industriali. Speriamo che Monti e i suoi ministri non si sottraggano alla responsabilità che hanno. Il lavoro è un bene comune e deve essere difeso.