• Richiedenti asilo: necessario pensare a un sistema premiale per il riconoscimento della protezione umanitaria

    Sono stata a Quincinetto per celebrare il ventennale del gemellaggio con il Comune francese di Marnaz, il tema centrale dell’incontro sono state le politiche di inclusione. Nello specifico ho anche avuto la possibilità di approfondire il progetto regionale di scrittura di una nuova legge per la promozione della cittadinanza.

    Ho apprezzato particolarmente gli interventi di Donatella Bava dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione che ha descritto l’iter giuridico che devono affrontare i richiedenti asilo; la narrazione dei quindici anni di inclusione che ha alle spalle il Comune di Chiesanuova; gli interventi di Paolo Cotignoli, Quanta SPA, e Martina Sabbadini, Coldiretti, che hanno descritto alcuni modelli di inserimento socio-lavorativo.

    Quest’ultimo aspetto, l’inserimento socio-lavorativo, è uno dei nervi scoperti del sistema dell’accoglienza dei migranti in Italia. Troppo spesso abbiamo dovuto parlare di migranti perfettamente inseriti nel contesto sociale che li ha accolti, impiegati in esperienze di inserimento socio-lavorativo, che hanno dovuto interrompere il loro percorso in seguito al respingimento della loro richiesta di asilo, magari anche dopo un paio di anni di attesa.

    Si tratta dunque di percorsi virtuosi che vengono messi a rischio da dinieghi, pur essendo arrivati a un passo dalla conclusione positiva. È oggettivamente un problema e di questo abbiamo anche parlato durante la riunione del tavolo nazionale di coordinamento sull’Immigrazione tenutasi mercoledì al Viminale alla presenza del capo dipartimento Libertà civili e Immigrazione, il prefetto Mario Morcone.

    Io sono d’accordo con il prefetto Morcone che ha proposto di inserire nella valutazione della richiesta di asilo dei migranti anche criteri oggettivi che dimostrino l’avanzamento del loro percorso di inclusione all’interno delle comunità locali come per esempio la conoscenza della lingua italiana, la partecipazione a percorsi di volontariato civico o a tirocini e inserimenti lavorativi. Credo che sia opportuno per i migranti attivare meccanismi premiali che permettano il riconoscimento del permesso umanitario.

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