• Parte oggi la campagna di SEL “I treni per i pendolari: una battaglia di civiltà!”. Per i piemontesi la priorità è la Tav o il trasporto pubblico?

    SEL vuole dar voce alle quasi duecentocinquantamila persone che ogni giorno in Piemonte prendono un treno per andare a scuola o al lavoro. Per questo oggi parte la nostra campagna: “I treni per i pendolari: una battaglia di civiltà!”. Contemporaneamente abbiamo presentato in Regione un Question Time che sarà discusso mercoledì per comprendere quali siano le prospettive della Regione per le 12 linee ferroviarie che dovrebbero essere soppresse. Dei 250.000 pendolari che ogni giorno utilizzano le linee ferroviarie, in quanti verranno penalizzati da questi tagli? E’ inverosimile che questi tagli non siano supportati da numeri certi.
    È una battaglia di civiltà quella di avere treni decenti e puntuali. É ora di finirla con i ritardi, o peggio ancora, con le soppressioni dei treni. Disagi che, in spregio a ogni forma di rispetto per gli utenti, sono diventati la consuetudine del nostro servizio ferroviario. A questi si sommano altri problemi. In un paese civile non è normale far viaggiare le perso-
    ne ammassate come bestie, con materiale rotabile scadente, treni sporchi e freddi!
    A causa della crisi economica e dei forti rincari del prezzo dei carburanti, il numero dei pendolari è in continuo aumento. Occorre impedire ulteriori riduzioni del servizio o addirittura cancellazioni di corse e linee. Una prospettiva insensata quella della riduzione del trasporto ferroviario, in un’epoca come la nostra, con città inquinate e congestionate, e con il trasporto su gomma responsabile di migliaia di morti e di oltre il 28% delle emissioni di CO2 prodotte nel nostro Paese.
    Regione e Trenitalia hanno riservato ai piemontesi una brutta sorpresa per Pasqua: la soppressione di 12 linee ferroviarie. Vittime di questo taglio sono le tratte: Alba-Asti, Alba-Alessandria, Asti-Casale-Mortara, Cuneo-Mondovì, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada, Casale-Vercelli, Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Chivasso-Asti, Ceva-Ormea. A poco serviranno i nuovi treni programmati per il Piemonte, e comunque irrisori in termini numerici. Trenta nuovi treni sono una goccia nel mare rispetto alle esigenze di un territorio con un forte e continuo aumento della popolazione pendolare.
    Siamo convinti che investire sul trasporto ferroviario pendolare sia una ricetta che fa bene alle città, al portafoglio delle famiglie, ma anche alla qualità della vita e dell’aria.
    Sinistra Ecologia Libertà ha stimato che con la stessa cifra destinata da parte dello Stato alla Torino-Lione si potrebbe effettuare la riorganizzazione della rete ferroviaria regionale. Ci chiediamo: quale sarebbe la reale priorità per i piemontesi?

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