• È ora che la cittadinanza per i nuovi cittadini e cittadine diventi legge

    Con 310 sì, 66 voti contrari e 83 astenuti un anno fa la Camera dei deputati approvava la nuova legge sulla cittadinanza. Un testo che adesso è fermo al Senato, bloccato dall’ostruzionismo delle opposizioni e dalla timidezza della maggioranza. Secondo il quotidiano La Repubblica, se quel testo diventasse legge, un milione di ragazzi e ragazze di origine straniera potrebbero diventare cittadini.

    La questione è stata sollevata da chi si definisce “un’eterna pecora nera” perché in tutto e per tutto made in Italy, ma senza i diritti di cui dovrebbe godere. Sono nati oppure cresciuti in Italia, qui hanno frequentato le scuole e qui hanno conosciuto e fatto propria la cultura del Paese.

    Per questi ragazzi e ragazze la cittadinanza è uno strumento fondamentale per partecipare alla vita democratica del Paese nel quale hanno deciso di investire in capacità e esistenza. Anche il semplice accesso ai concorsi pubblici è un problema senza cittadinanza. Io credo che, come scriveva ieri Chiara Saraceno su La Repubblica, “sono, di fatto, italiani molto più di molti che sono nati all’estero da cittadini italiani e all’estero sono cresciuti e vivono, spesso non conoscendo la lingua italiana, ma che hanno tutti i diritti dei cittadini italiani, incluso il diritto di voto“.

    Chi nasce oppure cresce in Italia debba essere considerato italiano a tutti gli effetti e avere la possibilità di esserlo anche sui documenti. È ora che la legge approvata alla Camera un anno fa venga approvata anche in Senato.

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