• Stabilizzazione insegnanti di religione cattolica: vale ancora la sentenza del TAR del 2008?

    Oggi è stata discussa in Sala Rossa l’interpellanza che abbiamo presentato per conoscere come si intenda procedere sulla vicenda della stabilizzazione degli insegnanti di religione e quali criteri verrebbero utilizzati in un concorso per l’assunzione di nuovi educatori, sapendo che titoli e ore di servizio effettive delle insegnanti di religione cattolica differiscono da quelli degli educatori precari.
    Nel frattempo abbiamo verificato il contenuto della sentenza del TAR di gennaio 2008, con cui è stato respinto il ricorso contro il Comune di Torino di 4 insegnanti di religione che si erano viste fuori dalla stabilizzazione del 2007 per la copertura di 114 posti di istruttore pedagogico, con l’assegnazione del profilo specifico di educatore di asilo nido e di insegnante di scuola materna.
    Il TAR in particolare ha considerato che l’assunzione a tempo indeterminato (stabilizzazione) del “personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi” deve essere subordinata al fatto che tale personale “sia stato assunto mediante procedure selettive di natura concorsuale o previste da norme di legge”. Pertanto, la legge prevede che il personale a tempo determinato che può partecipare alle procedure di stabilizzazione deve comunque aver superato procedure di carattere selettivo, anche se non necessariamente nella forma del concorso pubblico.
    Le insegnanti di religione non sarebbero in queste condizioni. L’amministrazione comunale starebbe valutando se con un nuovo concorso sia ammissibile considerare per il caso specifico delle insegnanti di religione la procedura selettiva a valle, anzichè a monte.
    Crediamo che ciò sia molto discutibile, in quanto i titoli sarebbero maturati non sulla base di una procedura selettiva iniziale, con concorso o graduatoria, ma in rapporto alle scelte della Curia. Questo personale andrebbe inoltre a ricoprire il proprio orario in parte insegnando religione con la qualifica di istruttore pedagogico.
    Sarebbe sicuramente preferibile che la Curia costituisse un’impresa sociale per le insegnanti di religione che si possa convenzionare con il Comune. L’amministrazione comunale deve attuare regole certe, uguali per tutti e ispirate al principio irrinunciabile della laicità.
    Positiva è invece la volontà di procedere a bandire un nuovo concorso, poichè la Città ha urgente bisogno di stabilizzare i precari che garantiscono continuità di servizio nelle sezioni di scuola materna e negli asili nido, soprattutto per il sostegno ai bambini diversamente abili, spingendo però alla modifica della normativa vigente che non consente la stabilizzazione delle insegnanti di scuola materna supplenti, che attualmente coprono con incarico annuale circa 100 posti scoperti nell’organico.

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