• Le gabbie salariali mettono a nudo un’Italia spaccata in due

    Molti stanno prendendo le distanze dal tormentone di questi giorni, le cosiddette “gabbie salariali”, definizione che già da sola sembra il ritorno ad un passato senza diritti per le lavoratrici e i lavoratori.
    E stasera però sono colpita dal sondaggio che trovo sul sito di Repubblica realizzato da Ipr Marketing: “Il consenso alla proposta di adeguare i salari al costo della vita nelle singole regioni d’Italia è trasversale in relazione alla appartenenza politica degli intervistati, mentre è fortemente influenzato dall’area di residenza. Dall’analisi disaggregata per area geografica, emerge una netta polarizzazione delle opinioni: tre cittadini su quattro al Nord si dicono favorevoli, al Sud si dichiarano contrari. Insomma un’Italia divisa in due, in maniera netta.”
    Si tratta di un sondaggio, ma che tre cittadini su quattro al Nord si dicano favorevoli a quella che Luciano Gallino ha bollato come un’iniquità etica e politica, è un segnale preoccupante di come l’opinione pubblica al Nord senta con disagio una sorta di contrapposizione con l’Italia del Sud. E forse il dibattito avviato sulla questione meridionale non fa altro che aumentarla.
    A questo proposito, non è pensabile inseguire la Lega per costituire dei partiti territoriali nel centrosinistra, né tuttavia si può prescindere da questo malessere che richiede delle risposte mirate.
    Innanzi tutto sarebbe auspicabile ricondurre il dibattito alle soluzioni che la politica può prospettare di fronte alla crisi economica che in autunno si preannuncia particolarmente pesante. L’Istat ha rilevato nei giorni scorsi che il 4,6% delle famiglie italiane vive in condizioni di povertà assoluta. Questa percentuale è destinata ad aumentare. Negli altri Paesi europei lo strumento utilizzato di sostegno alle fasce deboli è il reddito minimo garantito. La risposta italiana del tutto inadeguata è stata la social card. Il modello statunitense è la Snap (Supplemental Nutrition Assistance Program) che risulta però una carta con prestazioni più consistenti e un’impostazione universalistica.

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