• Trans Freedom March, diciamo no alle discriminazioni: in Piemonte, in 13 anni, sono state prese in carico dal servizio sanitario 635 persone con disforia di genere

    Sabato alle 16,30 tutti alla marcia per ricordare la giornata T-dor, Transgender Day of Remenbrance. Perché come ho detto stamattina al Circolo dei lettori di Torino, durante la presentazione degli appuntamenti celebrativi, stiamo vivendo un periodo di involuzione rispetto ai diritti acquisiti. Disegni di legge come il Pillon sono campanelli d’allarme. Le dichiarazioni del ministro Fontana, che non riconosce le famiglie arcobaleno, anche.

    Noi invece dobbiamo difendere il diritto alla diversità e all’autodeterminazione. I trans hanno patito in passato discriminazioni e ancora oggi ne sono vittime. È bene ricordare che non tutti nasciamo con una sessualità definita. In Piemonte, in 13 anni, il Centro Interdipartimentale Disforia di Genere della Città della Salute (Cidigem) ha preso in carico 635 persone (dopo una fase di valutazione di almeno sei mesi), 55 solo nel 2017, di cui tredici in età evolutiva.

    Gli interventi per cambiare sesso sono circa 25 l’anno. Aumentano le persone che richiedono supporto psicologico per poter ottenere la sola rettifica anagrafica, come prevede la recente giurisprudenza. Interventi molti concreti che necessariamente devono essere accompagnati da un lavoro culturale, che stiamo attuando grazie alla legge regionale 5 del 2016 contro tutte le discriminazioni

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