• Lobby lesbiche nel calcio? I problemi delle atlete sono altri: martenità e assistenza medica in campo

    Il calcio femminile sarebbe nelle mani, o meglio nella morsa, di una ipotetica lobby lesbica. A denunciarlo è Roberto Salerno, il presidente del Torino Calcio Femminile, che martedì scorso per le sue dichiarazioni è stato deferito dal Tribunale Nazionale della FIGC (la federazione che governa il mondo del pallone). I massimi organismi del calcio italiano hanno giustamente giudicato lesivi e discriminatori i giudizi del dirigente sportivo.

    A stupire è che tali dichiarazioni arrivino proprio da un personaggio che ha conosciuto, e abbastanza bene, il mondo delle istituzioni: oltre a essere stato senatore della Repubblica italiana, ha ricoperto anche diversi incarichi all’interno dei vertici dei partiti di centrodestra nei quali ha militato. Dovrebbe conoscere bene la distinzione tra cosa è e cosa non è politicamente corretto.

    E se non fosse per la sua formazione politica, forse Salerno avrebbe dovuto fare riferimento alla sua sensibilità sportiva per evitare di portare avanti una battaglia contro un orientamento sessuale, invece che a favore dell’innovazione nel calcio femminile. Sì, perché il problema è proprio questo: da quel che leggo durante le partite le calciatrici non hanno neppure la certezza dell’assistenza medica, cosa che solitamente è obbligatoria (l’ambulanza non deve essere per forza a bordo campo); e oltre che sportive le calciatrici sono donne che, da quel che denunciano le associazioni, non hanno neppure la tutela della maternità.

    Chi ha a cuore il futuro di uno sport non si deve concentrare sugli aspetti irrilevanti e che non dovrebbero riguardarlo, ma si dovrebbe concentrare sulle reali problematiche. La nostra è una battaglia culturale difficile da vincere, ma è una partita che non possiamo assolutamente perdere. È per questo che ho voluto inserire dentro il disegno di legge contro tutte le discriminazioni, che deve essere discusso in Consiglio regionale, anche l’ambito sportivo. Lo sport è un veicolo di interazione che può creare integrazione e abbattere le discriminazioni.

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