• Laboratorio sulle politiche di inclusione attiva delle vittime di violenza e tratta: un percorso di progettazione condivisa

    Si è tenuto a Torino, presso la sede della Regione Piemonte in via Avogadro 30, il “Laboratorio sulle politiche di inclusione attiva delle vittime di violenza e tratta: un percorso di progettazione condivisa”.

    All’evento, organizzato dal Dipartimento per le Pari Opportunità (DPO) – Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Formez PA, in collaborazione con la Regione Piemonte, sono intervenuta io, il Direttore della Coesione Sociale, dott. Bordone, e la Dott.ssa Luisa Tiberio del DPO.

    I relatori hanno sottolineato l’importanza dell’evento quale primo ed importante momento di confronto sul delicato e grave fenomeno della violenza sulle donne e su quello delle donne vittime di tratta tra i diversi soggetti pubblici (Governo e enti territoriali) e privati operanti a livello nazionale e locale.

    Con il Laboratorio si è voluto, infatti, dare inizio ad un percorso di condivisione e progettazione sinergica tra i diversi livelli di governo, che proseguirà nei prossimi mesi, nella consapevolezza che solamente attraverso il confronto costruttivo è possibile individuare e attuare le azioni da mettere in campo nel prossimo settennio.

    Nella prima parte della giornata, sono state ascoltate le relazioni degli esperti – il Prof. Francesco Carchedi dell’università “La Sapienza” di Roma e il dott. Davide Bonagurio, advisor sulle politiche e sui programmi UE in materia di lavoro ed inclusione sociale -, che hanno richiamato l’attenzione dei partecipanti specialmente sulla dimensione quantitativa e qualitativa del fenomeno, sulle risorse e sulle politiche europee di contrasto per il prossimo periodo di programmazione 2014-2020.

    A seguire, sono state presentate le esperienze realizzate dalla Regione Piemonte, dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Regione Calabria e Regione Puglia che hanno consentito di fare il punto su alcune buone pratiche , ma anche sugli elementi di criticità normativa, procedurali e culturali riscontrati in sede di attuazione dei progetti, che sono stati discussi con la prospettiva di individuare le possibili azioni da intraprendere nella nuova programmazione.

    I relatori hanno, tra l’altro, messo in evidenza la necessità di rafforzare la cooperazione tra i diversi livelli di governo, al fine di rendere più efficaci gli interventi sui territori, ma anche per iniziare ad elaborare nuovi modelli per aumentare le possibilità di inclusione attiva delle vittime di violenza e tratta, che costituisce una delle principali sfide fino al 2020.

    Nella seconda parte del convegno, si è svolta una tavola rotonda che ha visto la partecipazione attiva degli operatori regionali e delle associazioni operanti sul territorio, che ha costituito l’occasione per approfondire alcune buone pratiche realizzate in Italia, analizzare i bisogni emergenti ed individuare possibili approcci metodologici ed operativi in grado in grado di massimizzare la portata e l’impatto degli interventi.

    Io credo che attraverso gli strumenti esistenti è possibile sostenere e favorire l’inclusione e l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza e tratta che, assistite dai Centri antiviolenza e dai Servizi per il lavoro, possono beneficiare di interventi finalizzati a migliorare la capacità di ricerca attiva del lavoro; usufruendo al contempo di strumenti quali i voucher di conciliazione che le aiuta a sostenere il lavoro di cura famigliare. La Regione Piemonte finanzia mediante le risorse del Fondo Sociale Europeo specifici interventi di sostegno alla realizzazione di percorsi integrati di inclusione socio-lavorativa a favore delle vittime di violenza, tratta e sfruttamento sessuale. L’ultimo Bando regionale emanato per il periodo 2011-13 ha permesso di sostenere progetti di realizzazione di percorsi integrati personalizzati ed ha visto la presentazione di 17 progetti, tutti approvati e finanziati per Euro 2.874.034.00, con una previsione di intervento a favore di 311 donne vittime di violenza, grave sfruttamento e tratta, sostenuti e realizzati attraverso reti territoriali di partenariato comprendenti gli Enti Locali e/o loro raggruppamenti e i diversi soggetti pubblici e privati operanti sul territorio. La Regione ha anche promosso il raccordo tra i referenti dei diversi progetti nell’ottica di facilitare il confronto tra le esperienze e un percorso di approfondimento delle esperienze e buone pratiche da cui è nato il Modello Piemonte per i percorsi di uscita dalla violenza.

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