• Il grattacielo della Regione: il nostro voto favorevole ma problematico

    Giudichiamo lo strumento “Accordo di programma” scelto per il grattacielo della Regione poco democratico, con la Regione che nella Conferenza dei Servizi è soggetto proponente e controllante.  Questo è però ciò che prevede la legge. E la Regione è un soggetto pubblico. Noi abbiamo dato il via al progetto con la delibera approvata nel giugno 2008 che delegava la dottoressa Virano a rappresentarci nella Conferenza dei Servizi.
    Abbiamo successivamente approvato la delibera di iniziativa popolare nel mese di novembre 2008 avente per oggetto “Costruzione edifici a torre e tutela del paesaggio e dell’ambiente urbano di Torino”.  Dobbiamo rilevare che questo atto è stato modificato rispetto alla versione iniziale, facendo diventare il limite dell’altezza degli edifici di 100 metri un elemento di riferimento per la procedura prescrittiva, non vincolante, e fatti salvi gli interventi già autorizzati.
    Siamo però inadempienti rispetto all’impegno di presentare  entro sei mesi da quella delibera un primo provvedimento di salvaguardia, volto ad introdurre elementi di tutela paesaggistica. Certo che questo intervento e quello della torre Intesa San Paolo sono ormai avviati…..
    Abbiamo apprezzato lo studio sulla sostenibilità ambientale della torre, anche se preferiremmo pensare a criteri urbanistici più moderni, che vorrebbero i grattacieli appartenere ormai al passato.
    Un’altra questione importante è quella delle bonifiche, per cui riteniamo degno di nota il fatto che i fondi necessari derivino da un indennizzo versato dal precedente proprietario dell’area e perciò non sono a carico della collettività.
    Più che la torre crediamo sia significativo monitorare l’impatto dell’intervento urbanistico collegato al grattacielo,  che si traduce numericamente in 2400 nuovi abitanti e 3000 addetti circa. Rispetto ai servizi corrispondenti al momento è previsto un nuovo asilo nido/scuola materna.
    L’operazione dal punto di vista finanziario vedrà 12 milioni di euro arrivare nelle casse del Comune in relazione ai permessi di costruzione degli edifici privati.
    Ci sono dunque forti elementi di criticità che ci hanno indotto a formulare un’articolazione molto problematica del nostro voto favorevole.

     

     

     

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