• I parchi possono morire per mancanza di risorse. Multe dall’Europa per la violazione del programma Rete Natura 2000

    La situazione dei parchi piemontesi è critica, ciò è dovuto al fatto che i trasferimenti dei finanziamenti regionali sono passati da 35 milioni nel 2008 a 22 milioni nel 2013 sufficienti a coprire solo il personale. Quest’anno non potranno essere coperte le spese di funzionamento e non potranno essere fatti ulteriori investimenti sulle aree protette: un danno enorme per il nostro territorio dal punto di vista ambientale.

    Questa mattina durante un convegno organizzato da Cgil e Federparchi il Presidente Cota ha dichiarato: “Non troverei scandaloso che si arrivasse anche un solo ente parco regionale che li comprenda tutti. L’accorpamento può essere utile per fare economie di scala e programmare meglio gli investimenti. Un sistema che sta in piedi è un sistema che crea entrate” – è chiaro che l’obiettivo della Giunta regionale è quello di ridurre vistosamente gli investimenti e di fare in modo che i parchi diventino autonomi dal punto di vista economico.

    Se Cota dicendo questo intende far entrare i privati all’interno dei parchi, creare turismo invasivo o ideare un sistema di accesso alle aree protette della regione a pagamento si è sbagliato di grosso. I parchi sembrano essere diventati un peso insostenibile per le casse regionali mentre invece le aree protette sono un valore aggiunto per la Regione Piemonte dal momento che rappresentano il 25% dell’attrattiva dei flussi turistici ecocompatibili. Ciò non vuol dire che dobbiamo trasformare i nostri parchi naturali in parchi divertimento stile Gardaland.

    La Regione Piemonte ha disatteso gli adempimenti fissati dalle direttive europee che riguardano la tutela della biodiversità prevista nel programma di Rete Natura 2000; ciò comporta il fatto che potrebbe incorrere in onerose procedure di infrazione aperte dalla commissione europea aggravando ancora di più il buco di bilancio dell’ente.

    Cota invece di pensare alla privatizzazione dei parchi pensi alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale, a non disperdere 40 anni di politica di conservazione naturale.

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