• Crossodromo di Orbassano, oggi i comitati in audizione in Regione

    Viene ripresa oggi in Regione la questione del crossodromo di Orbassano, un percorso sportivo che è sorto sopra una area agricola a grande produttività. Nelle settimane passate il Gruppo di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola ha presentato un’interrogazione in materia: la settimana scorsa finalmente abbiamo ottenuto risposta.

    Il crossodromo sorgerebbe a Tetti Valfrè, esattamente ad un chilometro dal Sito di Importanza Comunitaria di Stupinigi e ad un chilometro dal Parco Regionale del Sangone, su un terreno di 70.000 metri quadrati, quasi dieci campi da calcio. Il terreno in questione è di natura agricola e sarebbe altamente produttivo, ma da due anni viene utilizzato come circuito motociclistico.

    In origine il crossodromo è nato come “percorso turistico” in difformità di legge in quanto in precedenza non era esistente. Inoltre sul terreno sono stati realizzati tracciati tecnico-competitivi che verranno utilizzati per gare dalle Federazioni Nazionali F.M.I e A.I.C.S. Ovviamente questa prospettiva per noi non è accettabile, ma non lo è neanche per Legambiente, Pro Natura e il Comitato Tetti Valfrè che hanno chiesto che la parte del Piano regolatore di Orbassano riguardante il terreno in questione fosse stralciata.

    Il crossodromo sarebbe troppo vicino al Parco regionale del Sangone e alle case del borgo storico di Orbassano. Inoltre l’impianto sportivo al momento non avrebbe ancora ricevuto le autorizzazioni di carattere ambientale necessarie. Il crossodromo sarebbe nocivo anche per la fauna della zona perché importanti specie come il pipistrello europeo, il pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi in via d’estinzione sul territorio locale, il moscardino, la rana agile, il rospo smeraldino, il nibbio bruno, l’averla piccola, la cicogna e il falco pellegrino, non potranno più attraversare il corridoio ecologico che separa i due parchi.

    Cosa ci ha risposto l’assessorato all’ambiente? Che tutto è a posto. Si sono concentrati sul fatto che sulla pista non si svolgeranno gare competitive, come se il problema fossero le medagliette che potrebbero essere consegnate.Nello specifico ci hanno detto che “a regolamentare la questione vi è una legge regionale, la 32/1982, che all’art. 11, “Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell’assetto ambientale”, vieta su tutto il territorio regionale di compiere percorsi fuoristrada. La scappatoia però esiste, infatti viene data facoltà ai Comuni, sentite le Comunità montane e collinari, di individuare percorsi a fini turistici e sportivi ad uso non competitivo. Il comma 5 bis dello stesso art. 11 prevede un regime di deroga per l’autorizzazione di manifestazioni estemporanee (competitive e non), rendendo autorizzabili manifestazioni e competizioni anche su percorsi individuati quali non competitivi ai sensi del comma 3 dell’art. 11, senza che queste costituiscano variazione dell’uso non competitivo dei predetti percorsi ai fini dell’applicazione della legge regionale 14 dicembre 1998, n. 40“.

    L’assessorato sostiene inoltre che “il comune di Orbassano con nota n. 36812 del 14.02.2013 ha inoltre richiesto un parere in merito alla necessità di sottoporre la Variante parziale in oggetto alla procedura di Valutazione d’Incidenza. Dall’analisi della documentazione sin qui acquisita ai sensi della l.r. 32/1982 e della l.r. 19/2009 “Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità”, si deduce quindi che il percorso oggetto dell’interrogazione è posto in fregio ad importanti vie di comunicazione e all’interno di un territorio già antropizzato e più precisamente tra l’abitato di Tetti Valfrè e l’autostrada A55 Torino Pinerolo, a circa un chilometro dai confini del SIC “Stupinigi” (IT1110004) che coincide con l’omonima area protetta regionale e a circa un chilometro a sud dell’area contigua della fascia fluviale del Po – tratto torinese (non più area protetta a fronte delle modifiche operate con la l.r. 16/2011). In particolare, si fa osservare che tra il SIC/Parco di Stupinigi e l’area contigua non c’è alcuna connessione ecologica, essendo il territorio attraversato dalla suddetta autostrada e occupato da un’importante area industrale sviluppata lungo la strada Torino, a sud dell’area contigua. Pertanto non si ritiene che il percorso fuoristrada costituisca un ulteriore elemento limitante, a fronte di una invalicabilità già determinata dalle altre componenti antropiche succitate. Nello specifico, per quanto riguarda le specie di chirotteri, dalla documentazione relativa alla variante del PRGC, si evince che nel crossodromo non sono previste attività notturne e pertanto non si configura alcun potenziale impatto luminoso“.

    E’ evidente che l’amministrazione regionale, che tra l’altro scarica ogni responsabilità sulla Provincia, non abbia ben compreso quale è il nocciolo della questione: ci troviamo davanti ad un terreno agricolo che viene deturpato. Inoltre in seguito allo sfregio ambientale che si sta perpetuando ci saranno serie ricadute sulla fauna della zona. Non è a suon di regolamenti più o meno discutibili che si salvaguarda l’ambiente.

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