Il piano sanitario regionale? Si decide in tribunale. Davanti al decisionismo di Pichetto non possiamo continuare ad accettare il continuo immobilismo di Cavallera
Il vero assessore alla sanità della Regione Piemonte è Gilberto Pichetto, oggi ne abbiamo avuto la prova. La Giunta regionale ha infatti autorizzato su proposta dello stesso, provvedimenti legali come l’appello al Consiglio di Stato contro le ordinanze del Tar Piemonte che hanno accolto in sede di sospensiva i ricorsi contro la riorganizzazione della rete dei laboratori di Emodinamica; la costituzione della Regione davanti al Tar nei ricorsi contro la disattivazione dell’ospedale Valdese di Torino e dalla Federazione medici pediatri del Verbano-Cusio-Ossola contro la disattivazione del punto nascite di Domodossola; il ricorso del Comune di Carmagnola contro la chiusura del punto nascite.
Il vicepresidente della Giunta regionale, pur non entrando nel merito delle questioni, sta condizionando vistosamente le politiche regionali in materia sanitaria autorizzando e proponendo azioni legali volte a di contrastare i ricorsi fatti a seguito dei provvedimenti di Monferino che Cavallera ha ereditato. Ci chiediamo se non sarebbe più proficuo affrontare le problematiche della sanità nel loro specifico piuttosto che rincorrere solamente tutti i ricorsi.
La Giunta regionale nel suo insieme spenderà una cifra presunta di 390.000 per azioni legali, non sarebbe meglio se questi soldi venissero spesi per il bene dei cittadini e non per gli interessi di pochi? Aspettiamo che domani, in Consiglio regionale, l’assessore Cavallera ci spieghi quello che intende fare. Davanti al decisionismo di Pichetto non possiamo continuare ad accettare il continuo immobilismo di Cavallera.