• Nel rilancio degli Stati Uniti d’Europa, si ponga al centro dell’attenzione il nuovo modello sociale europeo

    La crisi economica che stiamo vivendo, in seguito al vertice dell’Unione Europea, ha indubbiamente potuto godere di un po’ di ossigeno, ma noi non ci asteniamo dall’esigenza di verificarne le misure di attuazione. Possiamo proprio dire che la montagna abbia partorito un topolino.
    Crediamo invece necessario un cambio radicale di rotta. Sarebbe ora che al centro del dibattito si ponesse un altro elemento: la questione delle giustizia sociale. Il rilancio della democrazia e del modello sociale europeo deve essere riportato in auge tenendo conto dei tempi che man mano si sono modificati. Dobbiamo puntare agli Stati uniti d’Europa come soggetto politico.
    Giovedì scorso a Bruxelles si è tenuto il Forum Internazionale “Un’altra strada per l’Europa” al quale ha partecipato Nichi Vendola, e altri esponenti della politica italiana, come Stefano Fassina del Partito Democratico. In quel contesto si è cercato di tracciare una nuova via per il percorso che dovrà affrontare l’Europa per arrivare al suo adempimento.
    Un aspetto tra gli altri: il ridimensionamento della finanza con l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, che limiti la finanza speculativa e ii movimenti di capitali, con un’estensione del controllo sociale. Si deve puntare ad una traformazione del sistema finanziario sostenendo investimenti produttivi sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale, un altro modello di sviluppo.
    E’ necessario dunque un repentino cambio di passo. La nuova Europa, quella del futuro, deve partire dal basso, cambiando la sua attuale identità in modo radicale, per riscoprire un’Unione che ponga al centro di essa quello che deve essere il nuovo modello sociale europeo.

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