• Le Primarie vere devono essere a 360 gradi e anche bisex. Mettiamo a confronto le nostre visioni politiche, non i cognomi e le bandierine. Tre priorità per i primi 100 giorni

    Sinistra Ecologia Libertà ha fatto bene a rilanciare le Primarie come strumento utile alla scelta del candidato Presidente della Regione, ma allo stesso tempo dobbiamo ammettere che per poterle considerare vere dobbiamo superare la logica del maschio contro maschio. La mia non è una presa di posizione di genere, ma politica: chi in questi giorni è impegnato in discussioni e trattative deve ammettere che in ballo ci sono temi veri e non si può ridurre il tutto al gioco delle figurine o a quello delle poltrone successive.

    A sostegno delle mie tesi porto i fatti e i risultati raggiunti perché la politica non deve essere fatta di chiacchiere. In questo ho il sostegno di chi ha apprezzato il mio lavoro e di chi vuole cambiare il volto di questa Regione. E’ in gioco l’idea di un Piemonte che deve rilanciare la propria economia. Non invochiamo scenari allargati di discussione ma diciamo quali sono i paletti programmatici su fatti concreti: come si intende il rilancio del settore manifatturiero? Noi siamo fermamente convinti che la parola chiave sul tema lavoro debba essere innovazione a partire da un ridisegno dei distretti produttivi e da un’idea di sviluppo del territorio.

    I dibattiti personalistici non interessano più, i cittadini sono stufi di questo modo antico e vecchio di fare politica. Le primarie possono essere uno strumento utile alla vittoria del centrosinistra se, come già più volte abbiamo inutilmente sottolineato, a gareggiare saranno le idee: mettiamo a confronto le nostre visioni, non i cognomi. Se così non sarà la partecipazione non potrà che essere ridotta ai minimi termini con il rischio che perderemo energie e risorse in un esercizio sterile.

    Basta con i tavoli tutti al maschile! L’altro ieri in una manciata di minuti le Primarie sono state bocciate nella convinzione di avere già in tasca la vittoria con Sergio Chiamparino. L’ex sindaco è un candidato forte con il quale ho già avuto modo di confrontarmi durante l’esperienza dell’amministrazione comunale torinese, mettendo a confronto anche visioni politiche differenti. Nella dialettica talvolta anche aspra ho sempre lottato per la difesa dei beni comuni, portando a casa alcuni risultati, come il mantenimento pubblico del servizio idrico e di Gtt, l’azienda dei trasporti pubblci locali.

    Il popolo della sinistra, quello che non sta facendo i salti di gioia in questi giorni, è su queste questioni che deve essere chiamato a pronunciarsi, non su base di slogan generici e stantii. Se ci saranno le Primarie dovremmo confrontarci su questi nodi declinati a liivello regionale. Come si pensa di risolvere i danni che Cota ha creato nel sistema sanitario regionale? Non abbiamo tempo da perdere. Iniziamo da tre questioni prioritarie per i primi 100 cento giorni di Governo: risorse per ripristinare il diritto allo studio; nuove assunzioni in sanità e informatizzazione sanitaria; ripristino delle linee ferroviarie soppresse. La corsa al miglior posto a disposizione a noi non appassiona, quello che ci interessa è la buona amministrazione.

    Una nota amara: la discussione di questi giorni è tutta al maschile, è triste che ciò avvenga a sinistra. Io credo nella possibilità di un cambiamento ed è per questo che non mi tiro indietro. Politica, primarie tutti sostantivi femminili, che non possono essere giocati solo al maschile.

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