• Questa maggioranza è tragicomica: PdL allo sbando. Cota trasforma la discussione sulle emodinamiche in un voto di fiducia al suo Governo

    Prima sì, poi no, infine forse: la posizione del Popolo della Libertà davanti alla questione emodinamiche è tragicomica. Sintomo di una maggioranza che non sa più che pesci prendere e che non può più governare il Piemonte.

    Si svolge tutto in poche ore. La sceneggiatura sembra quella di una commedia dell’equivoco all’italiana. In mattinata si diffondono alcune voci che riguarderebbero l’assessore alla Sanità Paolo Monferino: secondo alcune fonti giornalistiche si sarebbe dimesso. Alla base della decisione la presa di posizione di alcuni consiglieri del Popolo della Libertà in merito al riordino delle emodinamiche. Un punto cardine della riforma del sistema sanitario.

    La reazione da parte di Roberto Cota non si fa attendere ed è affidata ad una dichiarazione che ha il sapore del ricatto politico: “uno stravolgimento della riforma sanitaria porterebbe alle mie dimissioni immediate da Presidente della Regione”. Il Presidente, poi, annuncia l’intenzione di volerne discutere domani trasformando la votazione di alcuni Ordini del Giorno in una mozione di fiducia sulla sua figura.

    I cuor di leone del PdL comprendono il messaggio, evidentemente più interessati al mantenimento della propria poltrona che al bene dei cittadini, e cercano di correre ai ripari aggrappandosi ad un bizzarro “legittimo impedimento”: “Domani non possiamo, abbiamo una riunione di Gruppo” – dichiara in aula il capogruppo Pedrale che poi chiede di rinviare la discussione alla prossima settimana. Una proposta inaccettabile che fortunatamente viene bloccata sul nascere grazie alla forte presa di posizione dell’opposizione.

    Evidentemente siamo davanti ad una maggioranza tragicomica che non ha la più pallida idea di come gestire un passaggio delicatissimo: da una parte Cota e Monferino non vogliono mollare sul riordino del sistema sanitario regionale, dall’altra alcuni consiglieri del PdL sono consapevoli che perderebbero tutta la loro credibilità se appoggiassero questi provvedimenti. In giro per il Piemonte hanno detto peste e corna sulla chiusura delle emodinamiche, e sulla riforma sanitaria in generale.

    Domani sapremo come andrà a finire: se la maggioranza rimarrà unita con un vecchio nastro adesivo, oppure se Cota dovrà prendere atto che la sua esperienza è terminata. Le parole non sono vane: ha dichiarato che si dimetterà e noi ci aspettiamo che lo faccia. Ha voluto trasformare la discussione in un voto “Cota Sì, Cota No”: noi abbiamo detto e ribadiremo che non lo vogliamo più alla guida del Piemonte.

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