• Esuberi in Regione: siamo disposti a collaborare con Cota per sanare i conti, ma non a qualsiasi prezzo. E nessuna “struttura speciale per la mobilità!

    Ottocento lavoratori della Regione Piemonte rischiano il posto di lavoro? Inaccettabile! E’ necessaria una strategia per evitare un disastro che ricadrebbe sul tessuto sociale piemontese.

    Nello specifico il piano studiato dalla Giunta regionale prevedrebbe 281 pre-pensionamenti, 198 Tempi Determinati non rinnovati, 60 mobilità ad enti territoriali, 130 part-time incentivati, 110 telelavoro. Il risparmio previsto sarebbe di 32 milioni di euro. Altri 9 milioni di euro verrebbero risparmiati con 73 licenziamenti negli enti strumentali, 66 dalla chiusura dell’Aress, 27 delle Comunità Montane. Tutto questo in un periodo compreso dal 2013, fino al 2018.

    E’ già stato annunciato dalle sigle sindacali uno sciopero per il 18 aprile prossimo: noi saremo al fianco dei lavoratori. Non è accettabile una proposta come quella presentata dalla Giunta Cota e faremo di tutto per ostacolare il suo percorso. Siamo consapevoli dei problemi di bilancio della Regione Piemonte ed è per questo che mettiamo sul tavolo del Presidente Cota e dell’assessora al Bilancio, Giovanna Quaglia, la nostra disponibilità a collaborare in modo costruttivo al riordino dei conti, ma non ad ogni costo. I lavoratori non si toccano e non si può pensare di lasciare a casa personale in un periodo economicamente difficile come quello che stiamo vivendo. E siamo assolutamente contrari alla riproposizione da parte di Progett’azione, in un emendamento al bilancio, della Struttura speciale per la mobilità: quasi una sorta di lista di proscrizione.

    E’ necessario invece aprire un tavolo di confronto tra le sigle sindacali dei lavoratori e la Giunta regionale. Si discuta dei pre-pensionamenti dilazionati fino al 2018 e di eventuali ricollocazioni di lavoratori in altri enti, ma si trovi anche una soluzione per i contratti a Tempo Determinato che sono stati messi in discussione o per i licenziamenti.

    Ci auguriamo che il prima possibile si possa aprire la discussione anche sotto il profilo politico: noi siamo convinti che i sevizi pubblici siano una risorsa e che debbano essere garantiti per il bene dei piemontesi. I dipendenti che vengono messi in discussione sono i lavoratori che permettono il funzionamento della macchina amministrativa e dei servizi: senza di loro le tasche dei cittadini sarebbero gravate da ulteriori spese verso il mercato privato.

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