• Grattacieli a Torino

    Giovedì affronteremo nuovamente in Commissione Urbanistica il provvedimento che prevede l’adozione, cioè il primo passaggio in Consiglio Comunale, a cui dovrebbe seguire l’approvazione, della variante per il grattacielo Intesa-San Paolo. Sto man mano registrando le diverse opinioni. A mio avviso, particolarmente interessante è stato l’intervento della direttrice per i Beni Culturali del Piemonte, Liliana Pittarello, che pone alcuni interrogativi: “Non si tratta di aver coraggio o di aver paura del nuovo o della modernità. Occorre abbandonare i luoghi comuni, per ragionare su dati certi, con grande apertura e ancor più grande senso di responsabilità nei confronti del futuro della città.” Il Comitato “Non grattiamo il cielo di Torino” propone in un documento un approfondimento sulla costruzione del grattacielo Intesa-San Paolo.
    A questo punto, per avere dati certi, prima di procedere in Consiglio Comunale, richiederemo: simulazioni oggettive sullo sky line della città e sull’impatto paesaggistico, che tengano conto innanzi tutto anche del secondo grattacielo a Porta Susa che dovrebbe sorgere nell’area delle Ferrovie, quindi del grattacielo sulla Spina 1 e di quello richiesto dalla Regione sull’area Fiat Avio, di cui abbiamo solo letto sui giornali; la simulazione del traffico risultante dai due grattacieli a Porta Susa; la valutazione del corrispondente consumo energetico; la pianificazione degli spazi all’interno del grattacielo Intesa- San Paolo ed il futuro delle aree che saranno dismesse per occupare i nuovi spazi. Di questi temi non si è assolutamente finora discusso in Consiglio Comunale.
  • Smog. Euro 0, Euro 1 e over 65

    La giunta del capoluogo intende procedere anche sulle esenzioni per gli over 65, che potranno circolare con Euro 0 e 1 – da La Repubblica del 17.10.2007
    Sugli orari dei blocchi per Euro 0 ed Euro 1 e sull´esenzione per gli over 65 Torino non cede ai comuni della cintura. Gli assessori all´Ambiente e al Commercio, Mangone e Altamura, lo hanno ribadito nella riunione di giunta. Per Palazzo Civico i mezzi Euro 0 (benzina e diesel) ed Euro 1 (diesel) per il trasporto privato devono rimanere fermi dalle 7.30 alle 19. In più Torino vuole vietare la circolazione dei veicoli commerciali dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, lasciando una finestra ampia. Orari su cui gli altri comuni non sono d´accordo. «La nostra è una proposta concordata con le associazioni di categoria, sarebbe una follia imporre un orario diverso», dice Altamura. Per l´assessore provinciale all´Ambiente, Piras, «si può trovare un punto di mediazione». L´esenzione over 65? «I comuni facciano ciò che vogliono», dice Piras; Torino conferma: chi ha più di 65 anni potrà circolare anche con un Euro 0 o Euro 1 senza limiti.La giunta conferma la scelta in polemica coi comuni della cintura. La giunta del capoluogo intende procedere anche sulle esenzioni per gli over 65, che potranno circolare con Euro 0 e 1.

  • Parliamo di bio-grattacieli?

    Amo l’architettura moderna … tuttavia mi sembra necessario un approfondimemto sui tre nuovi grattacieli che dovrebbero sorgere attorno alla Spina 1.
    Innanzi tutto i grattacieli debbono essere inseriti con criterio, in un contesto che contempli i servizi necessari. Certamente la mera discussione sui metri delle altezze distoglie l’attenzione dalle questioni vere. Oltre ai servizi da prevedere, perchè non si ragiona su progetti che siano ambientalmente compatibili e dunque veramente innovativi?
    Una suggestione: i bio-grattacieli di 30 piani, pieni di pannelli solari e di coltivazioni di ogni tipo, capaci di purificare acque inquinate e produrre energia pulita: fantascienza per Torino?
  • V-day

    Al V-day ho fatto l’autenticatrice nella raccolta di firme per la proposta di riforma della legge elettorale della Camera e del Senato riguardante i criteri di candidabilità ed eleggibilità, i casi di revoca e decadenza del mandato e le modalità di espressione della preferenza degli elettori. In breve: non si possono candidare coloro che hanno precedenti penali, si introduce il limite della doppia legislatura e si introduce la preferenza al posto dell’attuale lista bloccata. La proposta può essere discussa, ma mi è molto più vicina rispetto al referendum elettorale proposto da molti esponenti delle attuali maggioranza ed opposizione. E debbo dire che sarebbe meglio essere più onesti nelle affermazioni. Lunedì 10 settembre, ad esempio, il ministro Santagata sulla Stampa, intervistato sul tema, dice fra l’altro: “Io ho firmato il referendum elettorale, quindi sono più che d’accordo che vi sia un rapporto stretto fra eletto ed elettore”. Peccato che nel referendum vengata mantenuta l’attuale lista bloccata, senza la possibilità di esprimere preferenze! O il ministro non è a conoscenza dell’esatto contenuto del referendum elettorale, di cui si è da poco chiusa la raccolta delle firme, o pensa che il politico possa prendere in giro, sempre e comunque, i suoi elettori e le sue elettrici. Ritengo che le trecentomila firme raccolte in un giorno possano essere una risposta a questa arroganza della politica. Magari una risposta che assume talvolta toni discutibili da parte di chi la propone. Ma avere visto tante ragazze e tanti ragazzi far la fila per due-tre ore per poter firmare non può lasciarmi indifferente, così come pensare che la partecipazione sia stata sostenuta via rete, e non attraverso la potente televisione, può essere altro tema di riflessione, soprattutto da parte di tutti coloro che vogliono lavorare seriamente al progetto della sinistra unita e sanno di non poter contare sui mezzi di comunicazione classici. Non ha senso per chi come me crede nella propria attività di consigliera comunale cavalcare l’antipolitica, ma porsi onestamente degli interrogativi e provare a tenere dei contatti con questa realtà, seguendone i futuri sviluppi, ritengo sia un’esigenza della politica stessa, che non si vuole omologare al pensiero unico.
  • Lavavetri, posteggiatori abusivi

    Imperversa mediaticamente l'”emergenza lavavetri”. Leggo sui giornali che Torino ha intenzione di studiare il modello fiorentino per applicarlo principalmente ai posteggiatori abusivi. In questo momento mi sembra utile, in attesa di approfondimenti, ribadire che la sinistra è per la legalità. Però, per definire penale un reato serve una legge del parlamento e non è sufficiente un’ordinanza comunale. E’ importante distinguere i lavavetri dai posteggiatori abusivi, per i quali il mio dubbio è che servano misure specifiche, o invece sia sufficiente applicare quelle esistenti. Infine, è bene che le istituzioni progettino interventi di inclusione, e non di repressione inefficace, che rischiano di spingere le persone colpite verso altre forme di illegalità.