• Guerra contro la tratta, in quattro anni la Regione ha salvato 600 donne

    Contro la tratta la Regione Piemonte ha una guerra in corso. Diverse le misure adottate che hanno portato, dal 2014 al 2018, a contattare 8.558 donne grazie alle unità di strada e agli sportelli aperti per raccogliere possibili richieste d’aiuto.  Oltre 600 sono state le ragazze, in prevalenza nigeriane, sottratte a sfruttatori senza scrupoli.

    Come assessorato stiamo lavorando in continuità con il progetto ‘Piemonte in rete contro la tratta’ con un approccio di sistema. Siamo in stretto contatto con le Prefetture, Questure, Procure, Tribunale dei Minori, enti gestori socio assistenziali e tutti i soggetti del territorio. Abbiamo avviato dei progetti di inserimento lavorativo finanziati sul Fondo Sociale Europeo, per il quale stiamo raccogliendo i primi risultati. Abbiamo anche avviato il progetto “l’Anello forte” che finanzia progetti a livello territoriali finalizzati ad assicurare alle vittime di tratta alloggio, vitto, assistenza sanitaria e inclusione nel tessuto sociale. In totale per le politiche a favore dell’emersione abbiamo investito risorse per 2.700.000 euro. Diversi i soggetti attuatori del programma: dal Comune di Torino, fino al Gruppo Abele, l’associazione Tampep, l’associazione Idea Donna, la Cooperativa Progetto Tenda, Cissaca, l’associazione San Benedetto al Porto, l’associazione Piam, l’associazione Papa Giovanni XXIII, il consorzio Monviso Solidale, l’associazione Liberazione e Speranza e l’associazione Granello di Senape.

    Il progetto “l’Anello forte” prevede anche un forte coordinamento in ambito sanitario finalizzato alla prevenzione a favore di tutta la popolazione. Infine stiamo lavorando insieme alle Commissioni territoriali al riconoscimento dello Status di rifugiato e per l’individuazione delle vittime in collaborazione con le Prefetture.

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