• Consultazione allargata sulle risorse del Piano regionale antiviolenza sulle donne

    Si è tenuta oggi presso la sede della Regione Piemonte una consultazione allargata sulle linee programmatiche per la destinazione delle risorse statali e regionali del Piano contro la violenza sessuale e di genere, che sono pari a più di 2.500.000.

    Anche in questo caso, in cui l’obiettivo è decidere come assegnare le risorse che stanzieremo, il nostro approccio vuole essere partecipato e di sistema. È importante per mantenere una forte continuità delle politiche regionali avere un dialogo costante con tutti i soggetti che a diverso titolo lavorano in questo ambito. Siamo molto soddisfatte della loro risposta e del consenso ricevuto sul piano proposto.

    In totale per i centri il budget assegnato al Piemonte è di 1.147.000 euro, di cui il 67% per il potenziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio già esistenti, mentre il 33% restante è per l’istituzione di nuovi centri e nuove case rifugio. È importante che la rete regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio diventi sempre più capillare sul territorio andando a rafforzare anche quelle zone che sono meno coperte, mi viene da pensare ai territori montani. Inoltre sosterremo sia il potenziamento della protezione di primo livello che riguarda le emergenze, sia il potenziamento dell’accoglienza di secondo livello che riguarda i percorsi di autonomia.

    Il cofinanziamento regionale previsto dalla legge regionale contro la violenza sulle donne per l’anno 2017 è di 500.000 euro: 200.000 euro destinati al sostegno delle attività dei centri antiviolenza e 300.000 per il sostegno degli interventi in conto capitale per la realizzazione di nuove case rifugio e per il potenziamento del sistema di accoglienza.

    A queste risorse si aggiungono quelle del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere per cui al Piemonte sono stati assegnati 933.400 euro su un totale di 13 milioni. Le linee d’azione che abbiamo previsto sono quattro: formazione delle operatrici dei centri antiviolenza, del personale sanitario e socio-sanitario; inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza; interventi finalizzati all’autonomia abitativa; implementazione dei sistemi informativi.

    All’incontro sono stati invitati il presidente dell’ANCI Piemonte, la presidente del Coordinamento Enti Gestori delle funzioni socio-assistenziali del territorio regionale, la Consigliera di Parità, la presidente della Consulta femminile regionale, la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, il procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Torino e della Valle d’Aosta, il procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino coordinatore sezione fasce deboli, il presidente del Tribunale per i minorenni, la Questura del Piemonte, il presidente dell’Ordine degli avvocati, i soggetti titolari di centri antiviolenza e case rifugio, il responsabile del Centro Soccorso Violenza Sessuale, le organizzazioni sindacali, il Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, il Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, il presidente dell’associazione Rete DAFNE, il direttore della Direzione Sanità.

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