• Il nostro voto positivo alla Variante 200: ridotti gli indici edificatori e richiesto l’utilizzo di tecnologie innovative come i tetti verdi

    In queste ultime settimane abbiamo ritenuto fosse molto importante approfondire un atto così rilevante che ha praticamente la valenza di un nuovo piano regolatore, e non solo per quella parte della città, ma per l’intera città e l’area metropolitana. Certo lo spirito dei tempi sarebbe stato quello di fermarsi all’affermazione dell’importanza strategica di questo atto, sulla quale tutti conveniamo. Ma noi non ci siamo accontentati.
    In particolare, siamo soddisfatti che la Giunta abbia proposto un emendamento che accoglie la richiesta della Circoscrizione 6, avanzata dai residenti di Barca/Bertolla, di verificare l’ipotesi di una diversa articolazione nel tratto finale della linea 2. In particolare, noi siamo favorevoli a localizzare la stazione d’interscambio con parcheggio automobilistico nell’area Pescarito, invece che intorno a Scalo Vanchiglia, poichè significherebbe concentrare il traffico automobilistico in una zona lontana dal centro cittadino ed evitare la realizzazione del collegamento dell’ex S.S. 11 sotto il parco del Meisino e della Colletta, con un pesante impatto ambientale.
    Non abbiamo nascosto sin dall’inizio le nostre perplessità sugli interventi immobiliari previsti, sia sul fronte della sostenibilità ambientale che su quello della sostenibilità economica, sociale e della qualità architettonica.
    Sono stati accolti i nostri due emendamenti per introdurre l’indice pari a 1,00 mq di SLP/mq per le aree di proprietà pubblica come indice massimo, e non come valore vincolante, fisso. Questa modifica per noi è dirimente, poiché indichiamo anche che la valutazione definitiva degli indici dovrà tenere conto: sia degli obbiettivi economici che la variante intende perseguire (ossia la valorizzazione delle aree di proprietà comunale mediante l’attribuzione di un indice superiore rispetto a quello delle aree private ); sia delle effettive conseguenze sotto il profilo della qualità urbana, sociale ed ambientale del nuovo insediamento; sia dell’impatto che il nuovo insediamento produce sul resto del quartiere. A questo punto, come è corretto che sia, le cubature saranno oggetto del progetto preliminare, senza avere valori stabiliti già in questa fase. 
    In più, abbiamo richiesto l’utilizzo di tecnologie innovative, volte al risparmio energetico, alla riduzione delle emissioni, alla green technology, con i cosiddetti tetti verdi, sperimentata  anche a Torino nel caso di Environment Park in Spina  3.  
    Nella variante non è stata affrontata la priorità dell’emergenza abitativa, soprattutto dei cittadini non abbienti, che però non rientrano nelle fasce più deboli, che continua a non avere risposte adeguate. Quindi abbiamo chiesto di destinare una percentuale superiore al 10% all’edilizia residenziale convenzionata, che evita la costruzione dei cosiddetti “quartieri ghetto”.
    Così come bisognerà definire da subito un piano straordinario di interventi per la rigenerazione urbana, per il miglioramento della viabilità, per l’aumento dei parcheggi, per l’ampliamento e la riqualificazione delle zone di verde pubblico nelle aree circostanti a quella interessata dalla variante 200. Noi suggeriamo di iniziare a delineare questo piano nel momento in cui esaminiamo le due anticipazioni, il PRIN Gondrand e il PRIN Regaldi.
    Le altre questioni prioritarie sono state evidenziate nella mozione di accompagnamento che abbiamo presentato con tutta la maggioranza.
    Il nostro voto alla variante 200 è perciò stato positivo.

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