• Contrasto alla tratta, un convegno per affinare le tecniche anche in Piemonte

    La lotta al traffico di esseri umani, intrapresa in questi anni, mi ha dato grande soddisfazione. Quando guardo i volti sorridenti delle ragazze sottratte a sfruttatori senza scrupoli, allora mi rendo conto che qui in Regione abbiamo fatto qualcosa di grande grazie al progetto Anello Forte. In un solo anno, nel 2018, le nostre unità di strada hanno avuto 4.600 contatti con donne, quasi tutte nigeriane, vittime della tratta. Ben 637 sono quelle che hanno in qualche modo beneficiato degli interventi. Mentre siamo riuscite a prenderne in carico, tramite un percorso per uscire dal giro, circa 231. Questi i numeri che ho presentato, con orgoglio, ieri al pubblico che ha affollato l’auditorium della Biblioteca Nazionale, a Torino, durante il convegno internazionale di due giorni “La tratta degli esseri umani: politiche di contrasto del fenomeno e di tutela delle vittime”.

    Oltre a me, sul palco sono salite personalità che operano nel contrasto a questo fenomeno. Dopo l’intervento di Alessandra Ponari, capo dipartimento Pari Opportunità del ministero, che ha annunciato l’avvio dei lavori per un nuovo piano nazionale di contrasto alla tratta, si è aperta la tavola rotonda, moderata da Stefano Tallia, segretario dell’Associazione Stampa Subalpina, che ha visto tra i relatori Bettina Tucci Bartsiotas, direttrice dell’Unicri, l’istituto delle Nazioni Unite che si occupa di ricerche sul crimine, che ha ricordato  come il Piemonte sia anche da considerarsi un modello per quanto riguarda le politiche di accoglienza ai minori stranieri non accompagnati. Ha parlato Fabrizio Sarrica, capo del team di ricerca sul traffico di esseri umani dell’Unodc, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine. Andrea Morniroli, portavoce della Piattaforma Nazionale Anti-tratta.

    Non meno interessanti le sessioni del pomeriggio, nelle quali sono stati esaminati i dati sull’emersione, in un dibattito moderato da Marco Sisti, direttore dell’Ires Piemonte,  durante il quale è intervenuta tra gli altri, Francesca Nicodemi, esperta dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr). Sull’efficacia degli strumenti di lotta a questo crimine sono invece intervenuti Valiant Richey, vice-coordinatore dell’ufficio del Rappresentante speciale per il contrasto della tratta di esseri umani dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), e Diana De Martino della Direzione Nazionale Antimafia.

    La seconda giornata si è infine chiusa, affrontando il tema della tutela delle vittime, insieme all’Asgi, ai rappresentanti dell’Università, della sanità piemontese, del sistema di protezione per richiedenti asilo, dell’associazione di avvocati che si occupano dei diritti dei migranti (Asgi).

    L’obiettivo era quello di capire come ci si sta muovendo a livello internazionale e affinare anche a livello locale tecniche sempre più efficaci per salvare le persone finite nella rete di pericolosi sfruttatori.

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