• Oltre le parole.. i fatti: l’impegno di SEL per una nuova politica sull’immigrazione

    Cittadinanza, integrazione, partecipazione, libertà di culto, società multietnica, accoglienza. Non sono solo parole, ma diritti da conquistare. Una certa politica ha inculcato negli anni la paura del diverso. Paura del vicino di casa, del collega di lavoro o del compagno di banco di nostro figlio solo perché di nazionalità diversa. Dobbiamo invertire la rotta. Abolire parole come tolleranza, per scriverne di nuove: inclusione.
    Ogni anno sono migliaia gli immigrati che spendono tutti i propri risparmi per poter imbattersi in un viaggio del quale conoscono il punto di partenza, ma non quello di arrivo. Sono persone che vedono l’Italia come lo sbocco sull’Europa o che cercano un lavoro e che si ritrovano costrette a subire  sfruttamento e discriminazione religiosa.

     

    Il nostro Paese ha una responsabilità enorme perché è la porta di ingresso sull’Europa e non ci possiamo sottrarre dai doveri che questo comporta. Il nostro Governo deve premere sull’Unione europea perché si studino politiche comunitarie da sottoporre ai Paesi dai quali provengono i migranti, di supervisione dei flussi migratori e di controllo dei mari a tutela delle popolazioni. Dobbiamo pensare all’accoglienza ed all’intergazione come se l’Europa fosse una stato unico. L’Unione europea per la quale ci impegnamo deve essere anche questo.

    Molti di loro finiscono in un Centro di Identificazione ed Espulsione in condizioni al limite della sopportabilità. I CIE sono luoghi che devono essere assolutamente superati: a Torino più volte siamo entrati nella struttura di corso Brunelleschi. Ci siamo posti l’obiettivo di farvi visita almeno una volta al mese. Abbiamo constatato come il 90% degli “ospiti” arrivi dopo aver scontato una pena in carcere, con il permesso di soggiorno scaduto, sintomo questo di un meccanismo legislativo inceppato.

    Dobbiamo trovare la forza di indignarci e di impegnarci nella lotta alla discriminazione, per un superamento dei Centri di Identificazione ed Espulsione, per una legge contro lo sfruttamento del lavoro nero, per una legge a favore della cittadinanza ai figli degli stranieri, non solo quando sono bravi a giocare a pallone e fanno esultare la nazione.

    Anche questi saranno mattoni che dovranno essere posti per costruire l’Italia che tutti noi sognamo e vogliamo fortemente. Costruiamola insieme concedendo la nostra preferenza a Nichi Vendola alle Primarie del Centro-Sinistra.

Commenti chiusi