• Il mio impegno per l’acqua pubblica proseguirà in Consiglio Regionale

    Tanti possono usare il tema per la campagna elettorale il tema dell’acqua pubblica e dei beni pubblici (ed è un bene che sia così, anche se forse non sono tutte conversioni sincere, perché queste battaglie hanno bisogno di sempre più sostenitori!).

    Non molti possono rivendicare un percorso di anni a sostegno di queste battaglie. Anche quando non erano di moda, anche quando per sostenere questi temi si doveva mettere in conto una certa solitudine ed isolamento da parte di tutto il proprio schieramento.

    Da dieci anni, nel consiglio comunale di Torino, sostengo l’azione del Forum dei Movimenti per l’Acqua. In tutti i momenti in cui c’è stato bisogno di alzare una voce, spesso isolata nella maggioranza di centrosinistra, ho risposto presente.

    Oggi che la battaglia a difesa dell’acqua bene pubblico non è più appannaggio di pochi, si deve portare l’impegno per la tutela dell’acqua come bene pubblico dove più forte può essere il ruolo di coordinamento e impulso, sia a livello di competenze dell’ente riconosciute dalla costituzione, sia a livello di proposta normativa nazionale: il Consiglio Regionale.

    Le montagne, nella nostra Regione, sono una risorsa mai abbastanza considerata e valutata. E montagne significa fonti, significa acqua spesso di eccezionale qualità.

    Occorre che il Consiglio Regionale diventi un forte presidio per il riconoscimento dell’acqua come un “diritto umano inalienabile”, come un “bene comune” in tutti i comuni e in tutti gli ambiti della Regione, contrastando nel contempo i processi di privatizzazione e di mercificazione della risorsa e della sua gestione, che in più occasioni hanno fatto intendere di fare gola a molti. I tentativi di “sfilare” dal controllo pubblico gli acquedotti, a partire da quelli di minori dimensioni, sono già stati sotto i rlflettori delle cronache in diversi punti della nostra regione, negli scorsi anni.

    Tra i miei primi atti in Consiglio Regionale, mi impegno a presentare un provvedimento che vincoli la Regione a preservare il carattere pubblico dell’ acqua e che sancisca allo stesso tempo che il servizio idrico debba ritenersi privo di rilevanza economica, in modo da preservarlo dalle dinamiche di messa a gara e di contendibilità della gestione del servizio.

    Su questo tema, la differenza con l’approccio del centrodestra è sensibile e rilevante.

    Sostenere Mercedes Bresso perché possa portare a termine anche un secondo mandato è importante: per continuare il lavoro svolto, ma anche per difendere quanto di buono, in termini di difesa dell’acqua come bene pubblico, è stato sin qui fatto.

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