Sanità: “Una riforma non a vantaggio dei cittadini”
Che fine hanno fatto i 30 milioni destinati alle politiche sociali nel bilancio regionale?
Oggi la Commissione Bilancio del Consiglio regionale si è chiusa nell’imbarazzo generale. Non tornano i conti. Si potrebbe dire in modo un po’ semplicistico. E’ purtroppo la triste realtà. I dati forniti man mano in queste settimane non sono fra loro coerenti.Insostenibili i tagli della Regione su Torino. SEL chiede le comunicazioni in Consiglio Comunale e Regionale
La crisi economica e sociale che investe la nostra Regione richiederebbe la massima attenzione da parte delle istituzioni locali sul tema del welfare e dell’assistenza nei confronti dei più bisognosi.
Si moltiplicano da più parti le richieste al Governo Monti per il ripristino del fondo nazionale per la non autosufficienza azzerato dalle ultime manovre finanziarie del governo Berlusconi.
Il Comune di Torino ha atteso per mesi interventi che non sono arrivati e che rendono il taglio progressivo negli ultimi anni insostenibile. Leggi Tutto
Sulla rete ospedaliera è inaccettabile scoprire le carte man mano, cancellando il Valdese
Avevamo apprezzato la metodologia di procedere per approssimazioni successive sul modello generale del nuovo sistema sanitario piemontese.
Tuttavia troviamo inaccettabile scoprire le carte man mano sulla rete ospedaliera, arrivando ad ipotizzare un suo drastico ridimensionamento, in particolare cancellando l’Ospedale Valdese.
Non comprendiamo quali siano le valutazioni alla base di questa proposta, se non un ipotetico risparmio che danneggia in modo insostenibile i servizi offerti ai cittadini.
Con il piano sanitario discutiamo anche i progetti di legge sulle Medicine complementari
ll progetto di legge presentato nelle settimane scorse relativo alle Medicine complementari (omeopatia, chiropratica, agopuntura, ecc.) è stato assegnato in questi giorni all’esame della Commissione sanità del Consiglio regionale del Piemonte, insieme ad un analogo progetto di legge di cui e’ primo firmatario il consigliere Angeleri.
Le medicine non convenzionali o complementari sono utilizzate come strumenti curativi da un numero crescente di cittadini, senza che vi sia, tuttavia, un quadro di riferimento normativo generale nell’esercizio delle professioni. La crescita a cui assistiamo è speculare a quanto avvenuto in altri Paesi in particolare nel nord dell’Europa.